Il primo lancio con equipaggio della nuova capsula Starliner di Boeing è stato rinviato ancora, di 5 giorni, al 6 maggio. NASA e Boeing puntavano al 1° maggio per la tanto attesa missione Starliner, “Crew Flight Test” (CFT), ma i piani sono cambiati. “Dopo una revisione delle operazioni della Stazione Spaziale Internazionale, il Crew Flight Test ora è programmato non prima di lunedì 6 maggio per il primo lancio di Starliner con astronauti verso il complesso orbitale,” hanno spiegato i funzionari della NASA in un aggiornamento. “L’aggiustamento della data ottimizza il programma di attività della Stazione Spaziale pianificate verso la fine di aprile, incluso il distacco di un veicolo spaziale cargo e una rilocazione di una capsula, necessaria per l’attracco di Starliner“.
Il CFT prevede l’invio degli astronauti della NASA Barry “Butch” Wilmore e Suni Williams verso la ISS a bordo di Starliner per un soggiorno di circa 10 giorni. La missione verrà lanciata con un razzo United Launch Alliance Atlas V dalla Cape Canaveral Space Force Station in Florida.
CFT sarà la 3ª missione orbitale per Starliner, dopo 2 voli senza equipaggio verso la ISS. La capsula non è riuscita a raggiungere il laboratorio orbitante al suo primo tentativo, nel dicembre 2019, dopo aver riscontrato una serie di problemi. Starliner ha avuto successo al 2° tentativo, raggiungendo la ISS nel maggio 2022.
È passato più tempo del previsto per preparare Starliner per il suo primo volo con astronauti. Boeing ha dovuto risolvere un problema con il sistema di paracadute della capsula, ad esempio. Inoltre, l’azienda ha rimosso gran parte del nastro che il team usava per avvolgere i cavi di Starliner dopo aver scoperto che era infiammabile.
Nel settembre 2014, sia Boeing che SpaceX hanno ricevuto contratti multimiliardari per trasportare gli astronauti della NASA da e per la ISS. SpaceX ha già lanciato 8 missioni operative di questo tipo per l’agenzia, oltre a un volo di prova con equipaggio verso il laboratorio orbitante chiamato Demo-2, che è decollato nel maggio 2020. Nonostante il successo e l’affidabilità di SpaceX, la NASA ha a lungo sottolineato l’importanza di disporre di un secondo “taxi spaziale” privato: la ridondanza è una priorità chiave per l’agenzia e il suo programma di volo spaziale umano.