Eclissi solare: cannibalismo cosmico e dei infuriati, i miti del Sole nero nelle culture del mondo

Non sempre in passato, il fenomeno dell’eclissi è stato accolto con lo stesso entusiasmo dagli abitanti della Terra: ecco i miti più diffusi
MeteoWeb

Milioni di persone nel Nord America avranno l’opportunità di ammirare lo spettacolo dell’eclissi solare totale che farà calare la notte in pieno giorno in una lunga fascia di territorio estesa dal Pacifico all’Atlantico. L’attesa e l’emozione sono alte, considerando che questo fenomeno astronomico sarà importante anche dal punto di vista scientifico, e non solo per gli appassionati. Ma non sempre in passato, il fenomeno dell’eclissi è stato accolto con lo stesso entusiasmo dagli abitanti del pianeta.

Molte culture antiche, infatti, credevano che ciò che accadeva nei cieli riflettesse eventi passati, presenti e futuri sulla Terra. Il popolo dei Maya, per esempio, considerava la distanza nello spazio e la distanza nel tempo come la stessa cosa. In altre parole, guardare lontano nel cosmo fungeva da sorta di portale verso il passato. Quindi, quando gli antichi Maya osservavano le eclissi, vedevano un evento per il quale sembrava che la Luna mangiasse il Sole. Lo interpretavano come una visione delle pratiche cannibalistiche dei loro antenati, che erano state eliminate da tempo dalle loro leggi.

I Maya non erano gli unici a credere di vedere il Sole che venisse mangiato. Per l’antica mitologia cinese, le eclissi solari si verificavano quando un drago cercava di divorare il Sole. In risposta, la gente si accalcava nelle strade, suonando i tamburi per spaventare il drago. Per gli antichi greci, le eclissi erano un segno di rimprovero degli dei nei confronti degli esseri umani, una sorta di rappresaglia, per cui il Sole abbandonava la Terra.

La parola eclissi deriverebbe etimologicamente in effetti dal termine greco “ekleipsis”, che significa “abbandono” o “un abbandono”. Ispirato da un’eclissi solare avvenuta nel 647 a.C., il poeta Archiloco scrisse: “non c’è nulla che sia oltre la speranza, nulla che si possa giurare impossibile, nulla di meraviglioso, poiché Zeus, padre degli dei dell’Olimpo, fece la notte da mezzogiorno, nascondendo la luce del Sole splendente, e un grande timore venne sugli uomini”.

Secondo una leggenda dei nativi americani Choctaw, la causa delle eclissi era un dispettoso scoiattolo nero che rosicchiava il Sole. Come il drago cinese, anche lo scoiattolo doveva essere spaventato dal clamore e dalle urla dei testimoni umani dell’evento. I popoli Ojibwa e Cree raccontavano una storia secondo cui un ragazzo (o talvolta un nano) di nome Tcikabis cercò vendetta sul Sole per averlo bruciato. Nonostante le proteste della sorella, catturò il Sole in un laccio, provocando un’eclissi. Diversi animali tentarono di liberare il Sole dalla trappola, ma solo l’umile topo riuscì a masticare le corde e riportare il Sole sul suo cammino.

L’antica mitologia indù fornisce una spiegazione assai inquietante per le eclissi solari. Secondo la leggenda, un astuto demone di nome Rahu cercò di bere il nettare degli dei e raggiungere così l’immortalità. Travestito da donna, Rahu tentò di partecipare a un banchetto degli dei ma fu scoperto da Vishnu. Per punizione, il demone venne prontamente decapitato, ed è proprio la sua testa decapitata che vola nel cielo a oscurare il Sole durante un’eclissi. Alcune versioni dicono che Rahu riuscì effettivamente a rubare un sorso di nettare ma fu decapitato prima che l’elisir raggiungesse il resto del corpo. La sua testa immortale, alla continua ricerca del Sole, a volte lo cattura e lo ingoia, ma il Sole riappare rapidamente, poiché Rahu, essendo stato decapitato, non ha gola.

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