Guerra, l’Italia ha già schierato 800 soldati al confine con la Russia: “pronto contingente di 12 mila uomini”

Guerra, il generale Figliuolo evidenzia il dispiegamento di militari dell'esercito italiano sul fronte est della NATO al confine con la Russia. Tutti i dettagli
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Durante l’audizione alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, il comandante del Covi (Comando Operativo di Vertice Interforze), il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha ribadito il rinnovato impegno dell’Italia sul fronte est della Nato. “Si consolida inoltre il significativo supporto dei contingenti nazionali alle attività della NATO nell’area est, già avviati nel corso del 2022. Per quanto riguarda il dominio terrestre – ha detto – va evidenziato l’impegno per il potenziamento della presenza avanzata con un circa 290 militari a supporto del battlegroup a guida canadese schierato in Lettonia. Proseguiamo poi il contributo al battlegroup in Ungheria con un contingente di circa 250 militari“.

Nel dominio marittimo, ha sottolineato il generale, l’Italia è presente con “un’unità navale nel Mar Baltico“, mentre per quanto riguarda il settore aereo, invece, “l’impegno massimo nazionale prevede fino a 300 militari e 12 aerei tra Polonia, Lituania e Romania“. “Siamo attualmente schierati in Polonia, all’aeroporto di Malbork, a pochi chilometri dall’enclave russa di Kaliningrad, con un un contingente di 220 militari, quattro Eurofighter e un velivolo per la ricerca informativa – ha detto -. Da notare come sia incessante l’attività operativa in quell’area, tant’è che da inizio anno sono stati effettuati otto decolli immediati reali, cosiddetti Alfa-Scramble, per monitorare le attività degli aerei russi al confine dello spazio aereo dell’Alleanza“.

Figliuolo ha spiegato che “La Difesa per il 2024 partecipa, o è pronta a fornire il proprio contributo, a 41 missioni e operazioni internazionali. Saranno impiegate, in media, circa 7.800 unità, con un contingente massimo autorizzato di 12.000 unità“.

In Italia corsi di addestramento per i militari Ucraini

Il generale Figliuolo, nel corso dell’audizione in Senato sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione ha evidenziato “il contributo alle numerose iniziative nell’ambito della Missione Ue di Assistenza Militare all’Ucraina Eumam Ucraina“. Il riferimento è alle “specifiche attività di addestramento svolte in Italia a favore di personale delle Forze Armate ucraine presso Istituti militari, aree addestrative e installazioni militari sul nostro territorio, nonché tramite l’impiego di personale di staff nei Comandi dislocati in alcuni Paesi membri dell’Unione (Belgio, Germania e Polonia). Nel 2023 sono stati effettuati 42 corsi in Italia a favore di 1420 ucraini“.

Crisi in Medio Oriente e nel Mar Rosso potrà avere gravi conseguenze economiche

L’instabilità diffusa dalla crisi in Medio Oriente e gli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi nel Mar Rosso hanno confermato che potrebbero esserci delle conseguenze economiche e commerciali anche per l’Italia. Lo ha detto il generale Figliuolo, audito al Senato sulle missioni internazionali. “Il nostro Paese, per collocazione geografica è alla frontiera di una linea che si estende a Sud del Mediterraneo, regione a propria volta caratterizzata da molteplici fattori di instabilità e aree di crisi che ben si palesano, ad esempio, nel nord-Africa e nel Sahel, tutti territori attraversati da dinamiche riconducibili al più ampio confronto geo-strategico globale“, ha detto il generale. Secondo Figliuolo, per il 2024, si conferma “la necessità di uno sforzo su diversi fronti, da un lato per contribuire al rafforzamento della postura di difesa e deterrenza sul fianco est dell’Alleanza, dall’altro per continuare a svolgere un ruolo determinante sul fianco sud, dell’area euro-atlantica, non tralasciando la necessaria attenzione alle ripercussioni generate dall’instabilità nel Medio Oriente“.

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