Il livello dell’acqua continua a crescere in Russia e in Kazakistan, dove forti inondazioni stanno colpendo principalmente lungo il fiume Ural. Le autorità locali prevedono un ulteriore aumento a partire da domani. Queste inondazioni sono il risultato di intense piogge, legate all’incremento delle temperature, al disgelo delle nevi e alla rottura del ghiaccio invernale che normalmente copre fiumi e ruscelli.
Il presidente russo e quello kazako, Vladimir Putin e Kassym-Jomart Tokayev, hanno tenuto una conversazione telefonica nella quale hanno concordato di attivare un coordinamento per i soccorsi e le previsioni meteorologiche. Questa decisione è stata resa nota dal Cremlino.
La città di Orenburg, con una popolazione di 500mila abitanti, sta affrontando un costante aumento del livello delle acque: oggi il fiume Ural ha raggiunto i 9 metri, secondo quanto riportato dal vicesindaco Alexei Koudinov. Koudinov ha aggiunto che il livello di 930 cm diventerà pericoloso per Orenburg.
Le autorità russe hanno annunciato martedì l’evacuazione di 6.500 persone e l’allagamento di più di 10.550 abitazioni nelle regioni degli Urali e della Siberia. Nel frattempo, in Kazakistan, dal momento dell’inizio delle inondazioni, sono state salvate ed evacuate 86.000 persone, tra cui 29.000 bambini, come dichiarato dal Ministero kazako per le situazioni di emergenza.