Oltre 4.000 persone sono state evacuate da un’area allagata in seguito alla rottura di una diga, avvenuta ieri, venerdì 5 aprile nella regione russa di Orenburg, negli Urali, hanno annunciato le autorità locali. “Sono 4.208 le persone, tra cui 1.019 bambini, che sono state evacuate“, ha annunciato su Telegram il servizio stampa del governatore regionale, Denis Pasler.
In totale, in questa regione di confine del Kazakistan sono state “inondate“ oltre 2.500 case, si legge in un comunicato stampa. Le persone evacuate vengono reindirizzate “verso centri di accoglienza temporanei“, ha affermato Pasler, annunciando aiuti finanziari eccezionali. Queste gravi inondazioni si sono verificate all’indomani del crollo di una diga a Orsk, una città situata al confine con il vicino Kazakistan, ha spiegato la procura regionale.
Il bilancio per ora è di tre morti. Nelle immagini aeree pubblicate da RIA Novosti, si vede la città di Orsk parzialmente allagata, con case sommerse dall’acqua e la diga danneggiata.
Aperta un’inchiesta
La Procura regionale, che ha aperto un’inchiesta, ha reso noto che nel mese di marzo, il comune di Orsk era stato avvertito per una possibile “violazione della legislazione sulla protezione della popolazione e dei territori dalle emergenze naturali e provocate dall’uomo”. Secondo le autorità dell’oblast, la diga, parzialmente distrutta, è stata progettata per gestire un livello massimo delle acque dell’Ural di 5,5 metri, contro i 9,6 metri attuali, puntando l’indice contro la fusione della neve che ha aumentato la portata di tutti i corsi d’acqua della regione.
La procura riferisce che la rottura della diga è avvenuta a causa di misure non tempestive adottate per il mantenimento dell’opera idraulica. Il servizio di sorveglianza tecnica aveva precedentemente individuato violazioni nel mantenimento della diga.
“Il livello dell’acqua (del fiume Ural) continuerà a salire“, ha avvertito il sindaco della città di Orenburg, Sergei Salmine. “Il livello potrebbe raggiungere una soglia critica“, ha aggiunto, invitando “tutti a lasciare immediatamente le case situate nella zona alluvionata” prima di dover usare la “forza“.
Inondazioni anche in Kazakistan
Le inondazioni dovute allo scioglimento delle nevi colpiscono anche il Kazakistan, Paese confinante con la Russia. In un discorso alla nazione, il Presidente Kassym-Jomart Tokayev ha parlato di “un disastro naturale”, “forse il più grande, in termini di dimensioni e conseguenze, degli ultimi 80 anni”. Dichiarato lo stato di emergenza in dieci regioni del Paese.