Una tempesta geomagnetica ha sorpreso la Terra nelle scorse ore. Il campo magnetico terrestre sta ancora subendo gli effetti dell’impatto di una nube di plasma solare, una espulsione di massa coronale (CME), avvenuto ieri. “Ha prodotto una tempesta geomagnetica inaspettatamente forte,” si legge sul sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips. “Il primo contatto con la CME è stato insignificante, la tempesta non è iniziata subito. Successivamente, tuttavia, i campi magnetici solari nella scia della CME si sono collegati al campo magnetico terrestre. La tempesta è iniziata e si è rapidamente intensificata. I livelli della tempesta hanno raggiunto G3” intorno alle 21 ora italiana.
Questo evento breve ma intenso ha prodotto aurore rosse alle medie latitudini. Dan Bush ha catturato lo spettacolo da Albany, Missouri (latitudine +40N).
“Lo spettacolo è durato più di un’ora intorno alle 10:00 UTC,” ha raccontato Dan Bush. “Il colore rosso non era visibile a occhio nudo, ma è stato facile catturarlo per la mia telecamera di sorveglianza del cielo“.
Bush non era certo in quel momento se poteva trattarsi di aurore rosse o, invece, di un arco SAR. “Gli archi SAR rossi sono causati dalla perdita di energia termica nell’atmosfera dal sistema di correnti ad anello della Terra,” spiega SpaceWeather.com. Si tratta invece di “autentiche aurore rosse. La forma e la dinamica sono determinanti“.
La tempesta ora sta perdendo intensità, ma potrebbe trattarsi solo di una breve tregua.
Nuova allerta tempesta geomagnetica, altre CME in arrivo
L’impatto della CME avvenuto nelle scorse ore potrebbe essere il primo di una serie. Diverse deboli CME che hanno lasciato il Sole all’inizio di questa settimana sono in linea di massima in rotta di collisione con la Terra. Nessuna di queste è particolarmente veloce o potente, “ma il loro effetto collettivo potrebbe causare diverse tempeste geomagnetiche a partire dal 21 aprile,” sottolinea SpaceWeather.com.
Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)?
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un’imponente emissione di materia dal plasma solare nella corona, la regione più esterna del Sole. Questi eventi sono spesso associati a intensi fenomeni magnetici, come le eruzioni solari. Quando il campo magnetico del Sole subisce intensi cambiamenti, si verifica una forte accelerazione delle particelle cariche, che possono essere protoni ed elettroni, all’interno della corona solare. Queste particelle vengono espulse nello spazio interplanetario a velocità molto elevate, raggiungendo anche diversi milioni di chilometri all’ora.
Le CME possono influenzare notevolmente l’ambiente spaziale intorno alla Terra. Quando colpiscono la magnetosfera terrestre, causano tempeste geomagnetiche, con potenziali conseguenze come blackout nelle comunicazioni, danni ai satelliti in orbita e interruzioni nei sistemi di navigazione. Inoltre, le particelle cariche possono anche costituire un rischio per astronauti e apparecchiature spaziali.
Cos’è una tempesta geomagnetica?
Una tempesta geomagnetica è un’alterazione nel campo magnetico terrestre causata da un aumento delle interazioni tra il campo magnetico del Sole e quello della Terra. La classificazione delle tempeste geomagnetiche da parte dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA si basa su una scala che va da G1 (minima) a G5 (massima), dove G3 rappresenta una tempesta di forza moderata.
Le tempeste di classe G3 sono associate a una maggiore attività solare, come l’arrivo di una CME (espulsione di massa coronale) particolarmente potente. Durante una G3, possono verificarsi effetti come l’aumento delle correnti indotte nella Terra, che possono sovraccaricare reti elettriche e trasformatori, portando a blackout temporanei. Inoltre, possono esserci interferenze nelle comunicazioni radio e nei sistemi GPS, e aumenta il rischio per gli astronauti in orbita.
Cos’è l’aurora rossa e perché è speciale
L’aurora rossa è un fenomeno luminoso atmosferico che si verifica in prossimità dei poli magnetici terrestri durante le tempeste geomagnetiche. Contrariamente alle più comuni sfumature di verde, rosa o viola, l’aurora rossa appare come una distinta banda di colore rosso che si estende nel cielo notturno.
La sua origine è legata alla particolare composizione chimica dell’atmosfera e all’alta energia delle particelle solari. Quando le particelle cariche del vento solare colpiscono l’atmosfera terrestre, eccitano gli atomi di ossigeno e azoto ad altitudini elevate. L’aurora rossa è causata dall’eccitazione degli atomi di ossigeno ad altitudini superiori a 200 km, mentre le aurora più comuni si verificano tra gli 80 e i 150 km.
La presenza di ossigeno ad alta quota e l’energia delle particelle solari sono necessari affinché si produca l’aurora rossa, che è quindi più rara rispetto alle altre tonalità. Questo fenomeno è speciale non solo per la sua bellezza ma anche perché ci offre un’importante finestra sullo studio delle interazioni tra il vento solare e l’atmosfera terrestre, contribuendo alla nostra comprensione del Sistema Solare e dei processi atmosferici.