Newcleo, startup britannica di tecnologie nucleari specializzata nei piccoli reattori modulari, ha annunciato questa settimana un accordo di collaborazione con la CEA (Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives), un ente pubblico francese di ricerca sull’energia atomica e le energie alternative. La partnership si concentrerà sullo sviluppo delle tecnologie nucleari di prossima generazione, la quarta, non ancora commercializzate.
Secondo Newcleo, la collaborazione con la CEA “segna un importante passo avanti nella realizzazione del progetto LFR”. La sigla LFR sta per lead-cooled fast reactor, ovvero reattore veloce refrigerato a piombo: si tratta di un impianto a fissione che non utilizza l’acqua come liquido refrigerante bensì il piombo. Il vantaggio del piombo è che ha un punto di ebollizione molto più elevato di quello dell’acqua (1749°C contro 100°C) e si solidifica con facilità, riducendo quindi i rischi di dispersione di materiale radioattivo in caso di incidente.
Nel maggio 2023 Newcleo ha annunciato un piano di investimenti da 3 miliardi di euro al 2030 per la costruzione di un piccolo reattore modulare in Francia da 30 megawatt e di un’unità di fabbricazione del combustibile. I reattori modulari si differenziano da quelli tradizionali per la taglia ridotta, per la minore potenza e per la possibilità di venire costruiti e assemblati con maggiore facilità grazie al design modulare