Nel mondo della scienza, la frontiera dell’ignoto è sempre stata un terreno fertile per la ricerca e l’innovazione. Eppure, un nuovo capitolo nella storia dell’esplorazione umana si sta preparando a essere scritto presso il CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare), dove i ricercatori stanno pianificando un ambizioso esperimento volto a svelare i segreti più oscuri dell’universo: la ricerca dei fantasmi.
La “dimensione fantasma”
Recenti sviluppi hanno portato i luminari della fisica a ipotizzare l’esistenza di una “dimensione fantasma“, una realtà al di là del nostro campo percettivo, dove le particelle della materia interagiscono in modi che sfuggono alla nostra comprensione. L’idea è stata concepita dagli scienziati del CERN, noti colloquialmente come “boffins“, che hanno proposto un esperimento ambizioso e costoso per sondare questi misteri apparentemente insondabili.
Secondo gli astronomi, che hanno scrutato il cielo notturno in cerca di indizi, solo circa il 5% della materia che compone l’universo è visibile. Il resto, il 95% rimanente, si cela dietro un velo di mistero, apparentemente invisibile ai nostri occhi e ai nostri strumenti di osservazione tradizionali. È qui che entra in gioco il progetto di ricerca dei fantasmi del CERN, un esperimento approvato per una spesa di 100 milioni di sterline, che utilizzerà apparecchiature super-sensibili per scrutare questo regno nascosto.
Il capo dei “cacciatori di fantasmi“, il Prof. Andrey Golutvin dell’Imperial College di Londra, ha esclamato: “L’approvazione di SHiP segna una nuova era nella ricerca di particelle del settore nascosto. SHiP ha la possibilità unica di risolvere diversi dei principali problemi del Modello Standard della fisica delle particelle e abbiamo la prospettiva di scoprire particelle mai viste prima.” Questo progetto, denominato Search For Hidden Particles (SHiP), sarà guidato da una collaborazione internazionale composta da 54 istituti in 18 paesi, con l’Imperial College di Londra in prima linea.
L’approvazione di SHiP
L’approvazione di SHiP ha suscitato un’ondata di entusiasmo tra la comunità scientifica, poiché offre la possibilità di rispondere a domande fondamentali che da tempo tormentano i fisici. Uno degli obiettivi principali è quello di indagare sulla materia oscura, una forma di materia che non emette né assorbe radiazioni rilevabili, ma che costituisce una grande percentuale della massa dell’universo. Fino ad oggi, la materia oscura è sfuggita alla nostra osservazione diretta, ma gli scienziati sperano che SHiP possa finalmente rivelare la sua presenza.
Ma non è solo la materia oscura che attira l’attenzione degli scienziati. SHiP potrebbe anche rivelare particelle che spiegano altri misteri della fisica, come l’asimmetria materia-antimateria e le proprietà dei neutrini. Questo esperimento all’avanguardia rappresenta una svolta nella nostra comprensione dell’universo e potrebbe portare a scoperte epocali che trasformano il nostro approccio alla fisica delle particelle.
Il CERN, situato nei pressi di Ginevra, in Svizzera, è noto per essere il centro di alcune delle più grandi e complesse strumentazioni scientifiche al mondo. Utilizzando il suo Super Proton Synchrotron (SPS), SHiP dirigerebbe fasci di protoni ad alta intensità su un bersaglio fisso, generando una varietà di particelle, tra cui mesoni charme e fotoni. Queste particelle, nel decadimento o nell’interazione, potrebbero rivelare le tanto attese particelle nascoste.
Le dichiarazioni dell’esperto
Il professore Golutvin ha sottolineato l’importanza storica di questo esperimento, dicendo: “Abbiamo proposto questo esperimento dieci anni fa, quando abbiamo capito che non c’erano prove immediate di nuove particelle nei dati del Large Hadron Collider. Le teorie del settore nascosto ci danno la prospettiva di risolvere i problemi del Modello Standard e, col passare del tempo e senza osservare nuove particelle al confine energetico, il caso per esplorare questa area è diventato sempre più forte.”
L’esperimento SHiP inizierà la raccolta dati nel 2030 e si prevede che il nuovo impianto aumenterà il numero di interazioni potenziali di un fattore di 1.000 rispetto a quanto attualmente possibile presso altri esperimenti al Large Hadron Collider del CERN. L’Imperial College non solo guiderà la collaborazione, ma contribuirà anche allo sviluppo di uno scudo magnetico per ridurre il rumore di fondo dai muoni, una particella subatomica, migliorando così la sensibilità dell’esperimento.
Mentre l’umanità si avventura sempre più in profondità nei meandri dell’universo, l’esperimento SHiP del CERN rappresenta un passo audace verso la comprensione delle forze nascoste che plasmano la nostra realtà (fantasmi). Con la prospettiva di svelare i segreti della materia oscura e altre particelle elusive, questo esperimento promette di aprire nuove porte alla nostra comprensione dell’universo e del suo funzionamento interno.