La siccità che sta spingendo milioni di persone sull’orlo della fame in gran parte dell’Africa australe è causata principalmente da El Niño, secondo una ricerca presenta oggi. Zambia, Zimbabwe e Malawi hanno già dichiarato lo stato di calamità nazionale dovuto alla siccità che ha devastato il settore agricolo, decimando raccolti e pascoli. Il Presidente dello Zambia Hakainde Hichilema ha lanciato un pubblico appello ieri chiedendo aiuti internazionali per 900 milioni di dollari collegando la mancanza di piogge al cambiamento climatico.
Gli scienziati del gruppo di ricerca World Weather Attribution (WWA), tuttavia, sostengono che il riscaldamento globale non è, in questo caso, la ragione per la siccità in corso. “La siccità in Africa meridionale sembra essere un raro esempio di evento alimentato principalmente da El Niño”, ha detto Joyce Kimutai, dell’Imperial College di Londra.
I ricercatori hanno analizzato i dati meteorologici storici per il periodo compreso tra dicembre e febbraio – il picco della stagione delle piogge in Africa Australe – e hanno concluso che le precipitazioni sono effettivamente aumentate nella regione a causa del riscaldamento del pianeta ma che le temperature più elevate causano una maggiore evaporazione dell’acqua.
Il fenomeno di El Niño, che porta al surriscaldamento delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico, avviene a intervalli irregolari, da due a sette anni, e porta un clima più caldo a livello globale. L’attuale El Niño è arrivato a metà 2023 e si prevede che influenzerà le temperature fino a maggio. L’agenzia umanitaria Oxfam ha recentemente dichiarato che più di 20 milioni di persone stanno affrontando una crisi alimentare nella parte meridionale del continente a causa della siccità.