I siciliani sono preoccupati per la prospettiva di un’estate senz’acqua, dato che già in questo periodo si registra una significativa diminuzione nell’approvvigionamento idrico. Le associazioni degli albergatori sono allarmate per il rischio di forti contraccolpi sulla stagione turistica, che ha avuto un inizio promettente durante le festività pasquali ma ora rischia di subire cancellazioni e cali nelle prenotazioni. Nel frattempo, in riferimento all’agricoltura sull’isola, già colpita da temperature sopra la media e una mancanza di piogge durante l’inverno, si teme che la scarsità di risorse idriche nei serbatoi, dovuta alla necessità di garantire l’approvvigionamento idrico per la popolazione, possa impedire le fondamentali operazioni di irrigazione.
Un quadro cupo dell’agricoltura e della zootecnia in Sicilia è stato delineato dal commissario per l’emergenza siccità nell’isola, Dario Cartabellotta, e allegato alla richiesta di stato di emergenza nazionale inviata a Roma recentemente. Sono stati ipotizzati 3 scenari, ognuno contrassegnato da un diverso colore. Il primo, giallo, prevede una perdita del 30% del prodotto, ma solo se aprile e maggio saranno caratterizzati da abbondanti precipitazioni in grado di ristabilire le riserve idriche. Il secondo, arancione, prevede perdite fino al 50% nel caso in cui ci siano piogge, ma non sufficienti a rimpinguare i bacini, pur consentendo alle colture di completare il loro ciclo.
Il terzo scenario, rosso e purtroppo il più realistico vista la persistenza della siccità, prevede una situazione disastrosa, con stime di perdite superiori all’80%, danni alle colture permanenti e una diffusa mortalità del bestiame, con conseguenti problemi sanitari.