Il “miracolo” antisismico di Taiwan, il grattacielo di 101 piani resiste al terremoto: Italia, prendi esempio | VIDEO

Come sarebbe andata se l'Italia avesse avuto le tecnologie di Taiwan?
Il grattacielo Taipei 101 durante il terremoto del 3 aprile 2024
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Il terremoto che ha colpito Taiwan il 3 aprile, con una magnitudo di 7.4, ha scosso profondamente la regione, portando con sé perdite umane e danni significativi. Tuttavia, nonostante la tragedia, c’è un riflesso di sollievo nel constatare che la situazione avrebbe potuto essere molto più grave, considerando la potenza del sisma. Grazie alla solidità delle norme antisismiche e alla preparazione della popolazione, i danni sono stati contenuti, ma scopriamo come mai un terremoto di questa portata si è verificato e come ha fatto Taiwan a “difendersi” così bene dal sisma.

Taiwan è una zona sismica?

Taiwan è universalmente riconosciuta come una zona sismica altamente attiva, principalmente a causa della sua posizione geografica che la colloca nel cuore dell'”Anello di Fuoco del Pacifico“. Quest’area, che circonda l’Oceano Pacifico, è caratterizzata da un’intensa attività sismica e vulcanica, spesso dovuta all’interazione di numerose placche tettoniche. Taiwan è situata al punto di convergenza e collisione di diverse di queste placche, inclusa la placca euroasiatica, la placca filippina e la placca pacifica. Questo complesso scenario tectonico ha portato alla formazione di una rete intricata di faglie tettoniche che attraversano l’isola.

L’Anello di Fuoco del Pacifico

La posizione di Taiwan lungo l'”Anello di Fuoco del Pacifico” è cruciale per comprendere la sua sismicità. Quest’area, che abbraccia l’Oceano Pacifico, è caratterizzata da una concentrazione di attività sismica e vulcanica senza precedenti. Questo anello è il risultato dell’interazione di numerose placche tettoniche, tra cui la placca euroasiatica, la placca filippina, la placca nordamericana e la placca pacifica. Le collisioni e le interazioni tra queste placche creano una rete intricata di faglie tettoniche e zone di subduzione, che sono responsabili della sismicità dell’area. La convergenza e la collisione di queste placche generano un’enorme quantità di stress tettonico, che può essere rilasciato sotto forma di terremoti.

Convergenza e collisione di placche tettoniche

Taiwan si trova in una zona di convergenza di placche tettoniche, dove la placca filippina si sta lentamente spingendo sotto la placca euroasiatica. Questo processo, noto come subduzione, è una delle principali cause dei terremoti in questa regione. Durante la subduzione, la placca oceanica viene spinta sotto la placca continentale, creando una zona di estrema instabilità. L’accumulo di stress in questa zona può portare alla rottura della crosta terrestre e al rilascio improvviso di energia, causando terremoti di varia magnitudo.

Complessa interazione delle placche tettoniche

La sismicità di Taiwan è anche influenzata dalla complessa interazione delle placche tettoniche circostanti. Queste placche si muovono costantemente l’una rispetto all’altra, generando tensioni che si accumulano lungo le faglie e le zone di rottura nella crosta terrestre. Quando lo stress supera la resistenza delle rocce lungo queste faglie, si verifica un rilascio improvviso di energia sotto forma di terremoti. Inoltre, l’interazione tra le diverse placche tettoniche può influenzare la frequenza, la magnitudo e la localizzazione dei terremoti in Taiwan.

Presenza della faglia Longitudinale orientale

La faglia Longitudinale orientale è una delle principali faglie sismiche che attraversano Taiwan. Questa faglia, che si estende per centinaia di chilometri attraverso l’isola, è il risultato dell’interazione complessa tra la placca filippina e la placca euroasiatica. Il movimento lungo questa faglia può generare terremoti di varie magnitudo, con il potenziale di causare danni significativi alle infrastrutture e mettere a rischio la sicurezza della popolazione. La faglia Longitudinale orientale è stata responsabile di terremoti devastanti in passato e continua a rappresentare una minaccia sismica significativa per Taiwan.

Altre faglie sismiche significative

Oltre alla faglia Longitudinale orientale, ci sono numerose altre faglie sismiche di rilevanza presenti nell’isola di Taiwan. Un esempio notevole è rappresentato dalla faglia di Chelungpu, la quale ha giocato un ruolo significativo in alcuni dei terremoti più devastanti nella storia dell’isola. Queste faglie creano punti di stress aggiuntivi nella crosta terrestre, e quando tale stress supera la resistenza delle rocce, può causare il rilascio improvviso di energia sotto forma di terremoti. L’esistenza di una molteplicità di faglie sismiche in Taiwan non solo aumenta la complessità del panorama sismico dell’isola, ma contribuisce anche alla sua elevata variabilità in termini di frequenza, magnitudo e localizzazione dei terremoti.

Presenza di vulcani attivi

Nonostante Taiwan non sia comunemente associata all’attività vulcanica, l’isola ospita alcuni vulcani attivi, tra cui il monte Tatun e il monte Aso. Sebbene non si siano verificate eruzioni di rilievo in tempi recenti, la presenza di questi vulcani introduce un ulteriore elemento di complessità nel quadro sismico dell’isola. Anche se le eruzioni vulcaniche e i terremoti sono fenomeni geologici distinti, è importante notare che l’attività vulcanica può avere un impatto significativo sulla sismicità regionale. Le eruzioni vulcaniche possono causare cambiamenti nella pressione dei fluidi e nella stabilità del terreno, aumentando così il rischio di attività sismica. Inoltre, l’attività vulcanica può influenzare la distribuzione delle faglie sismiche e la propagazione delle onde sismiche, contribuendo alla complessità del panorama sismico di Taiwan.

I terremoti più disastrosi di Taiwan

Taiwan ha una storia caratterizzata da terremoti catastrofici che hanno lasciato un’impronta indelebile sull’isola. Tra i terremoti più devastanti vi è il sisma del 21 settembre 1999, noto anche come terremoto di Jiji.

Con una magnitudo di 7,6, questo evento sismico ha colpito Taiwan causando gravi danni e perdite umane significative. Le aree centrali e meridionali dell’isola, in particolare la contea di Nantou, sono state tra le più colpite, con la città di Jiji che ha subito danni particolarmente gravi. Numerose infrastrutture critiche, tra cui ponti, strade e edifici, sono crollate, provocando la morte di migliaia di persone e lasciando molte altre senza tetto. Le conseguenze di questo terremoto si sono estese ben oltre i danni materiali, con profonde ripercussioni psicologiche e sociali sulla popolazione colpita. Il terremoto di Jiji ha scosso il paese, portando a una riflessione nazionale sulla necessità di rivedere le normative antisismiche e di implementare politiche urbanistiche più sicure per ridurre al minimo i danni provocati da futuri eventi sismici.

Altri terremoti rilevanti nella storia di Taiwan includono il terremoto del 1935, che ha devastato la regione meridionale dell’isola, causando la morte di oltre 3.000 persone e ingenti danni alle strutture. Inoltre, il terremoto del 1941, concentrato principalmente nella città di Hualien, ha provocato significativi danni agli edifici e alle infrastrutture locali. Questi eventi sismici hanno evidenziato la vulnerabilità sismica di Taiwan e hanno sottolineato l’importanza di un’adeguata preparazione e mitigazione del rischio per affrontare futuri terremoti.

Tecnologie antisismiche all’avanguardia a Taiwan

Dopo il terremoto catastrofico del 1999, che ha causato migliaia di vittime e gravi danni strutturali a Taiwan, il paese ha messo in atto una serie di iniziative volte a migliorare la sua capacità di resistere agli eventi sismici. In particolare, sono state sviluppate e implementate tecnologie avanzate di ingegneria antisismica per proteggere le vite umane e ridurre i danni alle infrastrutture durante i terremoti. Queste tecnologie hanno rappresentato un campo di ricerca fondamentale, coinvolgendo ingegneri, scienziati e istituzioni accademiche di tutto il mondo.

Gli isolatori sismici

Gli isolatori sismici sono uno dei pilastri dell’ingegneria antisismica moderna. Questi dispositivi, posizionati tra la fondazione di un edificio e la sua struttura superiore, sono progettati per isolare l’edificio dal movimento sismico del terreno sottostante. Ciò si traduce in una significativa riduzione dell’impatto delle sollecitazioni sismiche sugli occupanti e sulle strutture stesse. Gli isolatori sismici possono assumere diverse forme e materiali, come isolatori elastomerici, isolatori a pendolo e isolatori a frizione, ognuno con caratteristiche specifiche che li rendono adatti a diversi contesti e tipologie di edifici.

Dissipatori dell’energia sismica

Oltre agli isolatori sismici, sono stati sviluppati dispositivi di dissipazione dell’energia sismica, che svolgono un ruolo fondamentale nel proteggere le costruzioni durante un terremoto. Questi dispositivi sono integrati nella struttura degli edifici e sono progettati per assorbire e dissipare l’energia generata da un evento sismico. Tra questi dispositivi troviamo gli ammortizzatori viscosi, gli ammortizzatori a massa e i sistemi di dissipazione dell’energia viscosa, che lavorano in sinergia per ridurre i danni strutturali e garantire la sicurezza degli occupanti.

Ingegneria antisismica nel grattacielo Taipei 101

Un esempio emblematico di tecnologia antisismica implementata a Taiwan è rappresentato dal Taipei 101, uno dei grattacieli più alti al mondo. Questo edificio è dotato di un mass damper, una massa oscillante progettata per contrapporsi alle forze sismiche e ridurre le vibrazioni durante un terremoto. Il mass damper, costituito da una grande sfera di acciaio, è in grado di muoversi in modo indipendente rispetto alla struttura principale dell’edificio, assorbendo e dissipando l’energia sismica in modo efficace.

Queste tecnologie avanzate di ingegneria antisismica hanno dimostrato la propria efficacia nel limitare il numero di vittime durante il terremoto del 3 aprile 2024, nonostante la sua grande magnitudo. Il successo di queste tecnologie è il risultato di decenni di ricerca, sviluppo e implementazione da parte di un’ampia comunità scientifica e ingegneristica. Tuttavia, l’innovazione continua e gli investimenti nel settore antisismico rimangono essenziali per garantire la sicurezza e la resilienza di Taiwan di fronte ai pericoli sismici. In conclusione, l’ingegneria antisismica rappresenta un elemento vitale per la sicurezza e la stabilità del paese, contribuendo in modo significativo alla protezione delle vite umane e delle infrastrutture durante eventi sismici.

Cosa può imparare l’Italia da Taiwan?

Il terremoto del 1908 è stato uno degli eventi più catastrofici della storia italiana. Avvenuto il 28 dicembre di quell’anno, ha colpito la regione dello Stretto di Messina con una magnitudo stimata tra 7,1 e 7,5, causando una devastazione senza precedenti. Le città di Messina e Reggio Calabria furono le più colpite, con la maggior parte degli edifici crollati o gravemente danneggiati e un bilancio di vittime stimato tra le 75.000 e le 100.000 persone.

Immaginiamo che gli edifici di Messina e Reggio Calabria fossero stati dotati di isolatori sismici, che avrebbero consentito agli edifici di “galleggiare” durante il terremoto, riducendo drasticamente il rischio di crollo. Inoltre, se fossero stati installati dispositivi di dissipazione dell’energia sismica, avrebbero assorbito e dissipato l’energia sismica, proteggendo ulteriormente gli edifici e le persone all’interno.

Con l’implementazione di queste tecnologie, è probabile che il numero di vittime sarebbe stato significativamente inferiore e molti più edifici sarebbero rimasti in piedi. Ad esempio, studi mostrano che gli isolatori sismici possono ridurre fino al 75% le forze sismiche trasmesse agli edifici

Dai dati storici e dalle tecnologie attuali emerge chiaramente la necessità di trarre insegnamento dagli eventi passati e investire nella prevenzione e nella preparazione antisismica. L’Italia dovrebbe imparare da paesi come Taiwan, che hanno dimostrato come l’implementazione di tecnologie avanzate e l’adozione di misure preventive mirate possano ridurre drasticamente il rischio di danni e vittime in caso di terremoti. Questo sottolinea l’importanza di investire in ricerca, sviluppo e infrastrutture per garantire la sicurezza della popolazione e la resilienza delle comunità di fronte ai pericoli sismici.

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