Alle ore 16:23 ora italiana di ieri (10:23 orario di US orientale/New York) si è verificato un terremoto magnitudo Mw 4.8 nel New Jersey (USA): l’USGS ha localizzato l’epicentro vicino alla città di Clinton e a 70 km a Ovest di New York. “La profondità dell’ipocentro è circa 4.7 km e la rottura è di tipo inverso con una non trascurabile componente trascorrente. Proprio la relativa vicinanza con New York, dove il terremoto è stato ampiamente risentito, ha generato notevole interesse da parte dei media nonostante la relativamente minore magnitudo sia a livello globale sia se confrontata con altri eventi che possono avvenire negli Stati Uniti, soprattutto nella costa occidentale,” spiegano gli esperto INGV in un approfondimento pubblicato sul blog INGVterremoti.
Il terremoto “è stato avvertito in tutta la regione da Washington DC a Boston. I terremoti negli Stati Uniti orientali sono molto meno comuni rispetto a quelli occidentali; tuttavia, si verificano e sono spesso ampiamente percepiti a causa dell’efficiente propagazione delle onde sismiche in questa parte di crosta (più antica e compatta). Si stima infatti che un terremoto nella East Coast sia avvertibile in un’area 10 volte più grande rispetto ad un terremoto con la stessa magnitudo ma localizzato nella parte ad Ovest delle Montagne Rocciose“.
Dal 1950, proseguono gli esperti INGV, “altri 40 terremoti di magnitudo 3 o superiore si sono verificati entro 250 km dal terremoto di oggi. L’USGS riporta che si è verificato nelle vicinanze della Ramapo fault, una faglia ben identificata nella regione. Anche in questo caso si osserva una differenza tra le due coste degli Stati Uniti: nella parte orientale infatti le faglie sono più piccole rispetto a quelle della regione occidentale e spesso sepolte da sedimenti, così che sia difficile capire quali faglie siano attive e capaci di generare eventi sismici“.
Storicamente nella regione di New York “sono riportati altri eventi la cui magnitudo risulta approssimativamente 5 in particolare quelli del 1737, 1783, e 1884, quest’ultimo è probabilmente avvenuto in città causando lievi danni“.
Nel raggio di 500 km dall’epicentro, “questo è il terzo terremoto più grande degli ultimi 34 anni (dal 1990) lungo la costa che si estende dalla Virginia al New England, dopo il terremoto di magnitudo 5.2 a Au Sable Forks, New York (2002) e a quello di magnitudo 5.8 a Mineral, Virginia, (2011)“.
Un dato “senza precedenti riguarda il numero di persone che hanno compilato “Did You feel it?”, il questionario sul risentimento macrosismico dell’USGS (l’analogo di hai sentito il terremoto?). Un’ora dopo l’evento il sito ha registrato 160 mila risposte (al momento sono quasi 170 mila) ricevute da persone da Miami al Québec“.
L’evento “è stato riportato nella lista dei terremoti INGV solo alcune ore dopo ed esclusivamente per l’interesse registrato da media e popolazione che ha scritto chiedendo perché questo terremoto non fosse stato inserito. L’evento infatti ha una magnitudo inferiore a quella per la quale normalmente l’INGV segnala eventi internazionali: per terremoti nel mondo questa soglia è 5.5, oltre la quale la localizzazione ha una qualità sufficiente per essere pubblicata grazie ad un adeguato numero di dati ricevuti. In questo caso tuttavia la posizione dell’ipocentro stimata dall’INGV risulta essere relativamente vicina (25 km di differenza) a quella dell’USGS che può essere considerata autoritativa per questo terremoto,” sottolineano gli esperti dell’Istituto.