L’isola di Taiwan è stretta in una morsa, che scatena periodicamente potenti terremoti come quello magnitudo 7.4 che ha provocato diverse vittime e centinaia di feriti. “Si trova compressa tra la placca delle Filippine e quella Eurasiatica“, ha spiegato all’ANSA Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “La placca delle Filippine si avvicina a quella Eurasiatica di oltre 7 centimetri l’anno e questo attiva lo scorrimento delle faglie. La scossa è stata 30 volte più forte di quella registrata a L’Aquila nel 2009“.
Secondo l’Istituto geofisico statunitense USGS la placca dell’Eurasia spinge verso Est in direzione contraria a quella delle Filippine, e la rottura della faglia che ha generato il forte sisma è avvenuta lungo una linea che va da Nord/Est a Sud/Ovest. “In genere, questi eventi seguono un percorso standard con una prima scossa più forte seguita da repliche di intensità inferiore. La durata di questo fenomeno dipende dalla magnitudo del terremoto principale: più è forte più tempo ci vuole,” ha concluso Doglioni.