Secondo il CNR ISAC (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima) in Italia l’inverno 2023-24 è stato il più caldo dal 1800. Rispetto alla media climatologica dell’ultimo trentennio 1991-2020 a livello italiano ha fatto registrare uno scarto di +2,2°C; un valore doppio rispetto all’inverno precedente. Scarto maggiore per le massime, +2,30°C rispetto a quello delle minime, che segnano una anomalia di +2,06°C rispetto alla media. Anche in Toscana l’inverno 2023-24 è stato una stagione da record, tanto da classificarsi il più caldo degli ultimi 70 anni (cosi come lo era stato l’autunno). Lo indica il report appena pubblicato dal Consorzio Lamma “Inverno 2023-24. Report meteo-climatico per la Toscana”.
Secondo il rapporto, l’anomalia di temperatura relativamente alle 4 stazioni meteorologiche di Firenze, Arezzo, Grosseto e Pisa è stata di +2,4°C rispetto al periodo 1991-2020, che sale a 2,8°C rispetto alle temperature del trentennio 1961-1990. L’anomalia più importante è stata quella del mese di febbraio, il più caldo dal 1955; molto più caldi del normale anche dicembre (il 4° più caldo dal 1955) e gennaio (il 5° più caldo) con anomalie entrambi di +2°C.
Le precipitazioni dell’inverno
Dal punto di vista delle piogge, a livello nazionale, si è avuto un inverno con caratteristiche altalenanti ed estreme. Dopo un dicembre sostanzialmente molto secco su gran parte del territorio nazionale, gennaio ha registrato una parziale inversione di rotta. Piogge consistenti si sono avute su gran parte delle regioni nordorientali e Sardegna. A febbraio, invece, le anomalie positive di precipitazione sono state più importanti. Cumulati mensili localmente molto superiori ai valori medi si sono registrati su tutte le regioni settentrionali, su Toscana, Sardegna, Campania, Basilicata e parte della Puglia. Il recupero dei deficit di lungo periodo sulle Alpi e sul Bacino del Po si va, fortunatamente, consolidando.
In Toscana – evidenzia il rapporto del Consorzio Lamma – è stato complessivamente un inverno con valori di poco sopra la media (+13%) ma con precipitazioni distribuite in modo disomogeneo a livello spaziale e temporale. Piogge sotto media, -34% a dicembre, poco sotto a gennaio (-6%) e molto sopra la media a febbraio, quando è piovuto quasi il doppio rispetto alla media. I surplus più importanti si sono registrati a Livorno (+32%) e a Pistoia (+25%); deficit a Grosseto (-16%).
Interessanti anche l’andamento degli indici climatici tipici della stagione invernale:
- una sola unica ondata di freddo di breve durata nell’inverno 2023/24;
- i giorni classificati come “molto freddi” sono stati soltanto 6; negli ultimi 50 si sono praticamente dimezzati;
- circa 10 le gelate in pianura in questo inverno meno della metà rispetto alle 25 della climatologia dell’inverno.