Nell’ambito di LIFE VitiCaSe, il progetto che si distingue come un’iniziativa chiave in Italia e in Europa, con l’obiettivo di incentivare gli agricoltori ad adottare strategie mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’aumento del sequestro del carbonio, è stato presentato oggi, in occasione del Vinitaly, il white paper, a cura del CREA, dedicato alle pratiche sostenibili in vigneto. Il documento approfondisce diversi aspetti della viticoltura rigenerativa, oggi fondamentale per rispondere all’emergenza dei cambiamenti climatici.
La viticoltura rigenerativa rappresenta un approccio innovativo e sostenibile che si concentra sul miglioramento della salute del suolo, aumentando al contempo la capacità di sequestro del carbonio delle vigne. Questo metodo si distingue anche per l’enfasi sulla biodiversità, il miglioramento del ciclo dell’acqua e l’arricchimento dell’ecosistema, elementi chiave per rafforzare la salute del suolo e accrescere la resilienza della Terra ai cambiamenti climatici.
La viticoltura rigenerativa tratta il suolo come un sistema vivente, ricco di una vasta rete di vita microbica, che interagisce e comunica, formando associazioni simbiotiche con le radici delle piante per lo scambio di nutrimento.
Questo approccio è il fulcro di LIFE VitiCaSe, un vero e proprio progetto di open innovation, in cui realtà imprenditoriali – Image Line, Carbon Credits Consulting e EZ Lab France, insieme alle cantine Castello di Albola, Ruffino e San Felice Wine Estates – collaborano con centri di ricerca – CREA Agricoltura e Ambiente e CREA Politiche e Bioeconomia – e con l’Unione Provinciale Agricoltori di Siena (Confagricoltura).
L’evento è stato introdotto da Daniele Rossi, Coordinatore progetti europei di Confagricoltura e vicepresidente del Gruppo di lavoro Ricerca e Innovazione del Copa Cogeca 2024-2027, e moderato da Gianluca Cavicchioli, direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena che ha sottolineato: “L’agricoltura, la viticoltura sono da sempre un susseguirsi di riti, cure e vendemmie. Una tradizione che si rinnova da sempre. Si preserva per chi verrà dopo di noi. Perché rigenerare? Per proseguire nel prendersi cura di un bene ereditato, frutto di tanto rispetto. A noi il compito di trasmettere queste attenzioni con le tecniche più premianti e conservative”.