Il 14 maggio 1973 il lancio di Skylab, la prima stazione spaziale USA

Skylab fu lanciato su un razzo Saturn V dal Kennedy Space Center, in Florida
MeteoWeb

Il 14 maggio 1973 segnò un momento epocale nella storia dell’esplorazione spaziale con il lancio di Skylab, la prima stazione spaziale degli Stati Uniti. Questo ambizioso progetto rappresentò una svolta nelle missioni della NASA, spostando il focus da semplici missioni di esplorazione verso esperimenti scientifici di lunga durata nello Spazio.

Il lancio di Skylab

Skylab fu lanciato su un razzo Saturn V dal Kennedy Space Center, in Florida. Originariamente concepito come parte dell’Apollo Applications Program nei metà degli anni ’60, l’idea di trasformare parti rimanenti del programma Apollo in una stazione spaziale abitabile prese forma. Utilizzando il terzo stadio del Saturn V come base, il serbatoio dell’idrogeno liquido fu trasformato in alloggio per gli astronauti e laboratorio, mentre quello più piccolo dell’ossigeno liquido fu adibito al deposito dei rifiuti. Le missioni Skylab, composte da 3 astronauti, furono lanciate usando i razzi Saturn 1B insieme ai moduli di comando Apollo modificati delle missioni Apollo precedentemente cancellate.

Lo scopo principale di Skylab era quello di condurre esperimenti scientifici in microgravità e osservazioni del Sole e della Terra. Questi esperimenti includevano lo studio degli effetti della mancanza di gravità sul corpo umano, con la partecipazione di un membro regolare dell’equipaggio astronautico, un passo significativo verso la scienza nello spazio.

Gli ostacoli

Tuttavia, Skylab incontrò ostacoli fin dai primi momenti. Appena un minuto dopo il lancio, la resistenza atmosferica danneggiò uno dei pannelli solari e ne inceppò un altro, causando un aumento pericoloso delle temperature all’interno della stazione. Questo caldo eccessivo non solo rese la stazione quasi inabitabile, ma minacciò anche di danneggiare le scorte di cibo e la strumentazione a bordo.

Il team di controllo a terra dovette ideare rapidamente soluzioni creative per risolvere i problemi. Grazie a una serie di aggiustamenti dell’assetto, gli astronauti riuscirono a estendere completamente i pannelli solari, fornendo alla stazione la necessaria energia elettrica mentre mantenendo le temperature interne a livelli accettabili.

Gli equipaggi successivi di Skylab compirono ulteriori riparazioni, installando schermi solari aggiuntivi e migliorando la stabilità della stazione. Nonostante le difficoltà iniziali, Skylab rimase operativo per diverse missioni di lunga durata. Gli equipaggi completarono missioni di 28, 59 e 84 giorni, conducendo una vasta gamma di esperimenti scientifici e dimostrando la capacità degli astronauti di eseguire riparazioni significative nello Spazio.

Un destino segnato

Tuttavia, il destino di Skylab era segnato. Il suo piano originale prevedeva l’uso dello Space Shuttle per rifornire la stazione, ma i ritardi nel programma dello Shuttle portarono a una graduale discesa dell’orbita di Skylab. Nel luglio 1979, la stazione spaziale si schiantò nell’Oceano Indiano e sulla costa australiana.

Nonostante i problemi, Skylab rimane una pietra miliare nell’esplorazione spaziale. La sua vasta gamma di esperimenti scientifici e le sfide affrontate dagli astronauti hanno contribuito in modo significativo alla comprensione dell’ambiente spaziale e alla preparazione per missioni future. La sua eredità è stata fondamentale nel plasmare il futuro dell’esplorazione spaziale, aprendo la strada a stazioni spaziali più avanzate e sostenibili.

Condividi