Il 30 maggio 1431 Giovanna d’Arco muore bruciata sul rogo

La giovane donna, che aveva guidato un esercito e che aveva ispirato un'intera nazione, morì tra le fiamme
MeteoWeb

Il 30 maggio 1431 Giovanna d’Arco, un’eroina nazionale, trovò la sua tragica fine, bruciata sul rogo a Rouen. La sua vita e il suo sacrificio hanno lasciato un’impronta indelebile nella memoria collettiva del Paese e nel cuore di molte persone in tutto il mondo.

Una chiamata divina

Giovanna d’Arco nacque nel 1412 a Domrémy, un piccolo villaggio nella regione della Lorena. Fin da giovanissima, a soli 13 anni, cominciò a sentire delle voci misteriose durante la preghiera. Queste voci, che attribuiva a santi come Michele, Caterina e Margherita, la esortavano a prendere le armi per liberare la Francia dagli Inglesi, che avevano occupato gran parte del paese durante la Guerra dei Cent’anni.

L’incontro con il Delfino e la svolta nella guerra

A soli 17 anni, Giovanna riuscì a convincere il governatore della sua provincia a farla accompagnare a Chinon, dove risiedeva il Delfino Carlo, il futuro Carlo VII di Francia. Dopo un incontro con il Delfino, che fu colpito dalla sua determinazione e dalla convinzione che fosse inviata da Dio, Giovanna ottenne il comando delle truppe che assediavano Orléans. In un periodo di tempo sorprendentemente breve, grazie alla sua guida ispirata e al suo coraggio, le forze francesi riuscirono a riconquistare quasi tutto il territorio che era stato sotto il controllo inglese.

La corona e il tradimento

Il Delfino, grazie anche alle vittorie ottenute da Giovanna, fu incoronato re di Francia nella cattedrale di Reims. Tuttavia, il nuovo re, Carlo VII, iniziò a nutrire una crescente gelosia verso la popolarità della giovane guerriera. Questa gelosia lo portò a stipulare una tregua con gli Inglesi, un atto che Giovanna non poteva accettare. Sdegnata e determinata a continuare la lotta, Giovanna riprese le armi con pochi soldati fedeli rimasti al suo fianco.

La cattura e il processo

La sua sorte fu segnata quando, durante un’azione militare, cadde in un’imboscata e fu catturata. Gli Inglesi la imprigionarono in un carcere militare e, nonostante la sua fama e il suo coraggio, fu sottoposta a un processo iniquo. Accusata di stregoneria e di eresia, Giovanna fu condannata a morte.

Il rogo di Rouen

Il 30 maggio 1431, a Rouen, Giovanna d’Arco fu condotta al rogo. La giovane donna, che aveva guidato un esercito e che aveva ispirato un’intera nazione, morì tra le fiamme. La sua morte, tuttavia, non segnò la fine della sua storia. Anzi, la sua leggenda crebbe, e la sua figura divenne un simbolo di coraggio e di fede incrollabile.

L’eredità di Giovanna

Giovanna d’Arco fu riabilitata postuma nel 1456, dopo un secondo processo che la dichiarò innocente. Molti secoli dopo, nel 1920, fu canonizzata come santa dalla Chiesa Cattolica. Oggi, è ricordata non solo come una santa e una martire, ma anche come una delle figure più straordinarie della storia francese. La sua vita e la sua morte continuano a ispirare innumerevoli persone, rappresentando il potere della fede, del coraggio e del patriottismo.

La storia di Giovanna d’Arco è un potente ricordo di come un singolo individuo, spinto da una profonda convinzione e da un’irresistibile chiamata divina, possa cambiare il corso della storia e lasciare un segno indelebile nel mondo.

Condividi