Alluvione in Veneto: crollati 2 ponti a Malo e 3 argini a Isola vicentina, dichiarato lo stato di emergenza

"Non si ricordano fenomeni come questo in tale periodo. Abbiamo aperto tutti i bacini di laminazione"
MeteoWeb

È pesante la conta dei danni del maltempo in Veneto, in particolare nella Bassa Padovana, nel Vicentino e nel Veronese. Due ponti sono crollati a Malo (Vicenza) e 2 argini hanno ceduto a Isola Vicentina, Castelnuovo e tra Zimella e Cologna Veneta (Verona). La situazione è considerata critica, con particolare attenzione alla parte orientale della regione, quindi parzialmente il Trevigiano ma soprattutto il Veneziano al confine don Friuli Venezia Giulia, per cui i fiumi Livenza, Meduna e Tagliamento sono sotto osservazione.

La piena del fiume Taglio tra Mira e Mirano sta provocando il cedimento di alcuni tratti dell’argine lungo SP27. I tecnici della Città metropolitana di Venezia stanno provvedendo a ridurre la carreggiata per mettere in sicurezza la strada.

La stazione ferroviaria di Vicenza è deserta per l’interruzione precauzionale delle linee verso Padova, Treviso e Schio a causa del livello dei fiumi Bacchiglione, Retrone e Astico. Anche il fiume Brenta, che attraversa Bassano del Grappa (Vicenza), si è alzato nel corso della notte ma restando entro gli argini.

Nel pomeriggio sono attese ulteriori precipitazioni che però non dovrebbero raggiungere i picchi di quantità di ieri.

Zaia: “è un’alluvione, istituita unità crisi e dichiarato stato emergenza in Veneto”

Il presidente della Tegione Veneto Luca Zaia che sta monitorando la situazione dalle sede della Protezione civile regionale: “Questa è tecnicamente un’alluvione che a metà maggio, onestamente, non ce l’aspettavamo proprio. Non si ricordano fenomeni come questo in tale periodo. Abbiamo aperto tutti i bacini di laminazione. Ieri sera non pensavamo che la situazione si sarebbe evoluta in tale modo. Quindi abbiamo ufficialmente istituito l’unità di crisi e dichiarato lo stato di emergenza“.

Il presidente ha spiegato: “Quando ci siamo accorti che il fenomeno stava diventando molto importante, abbiamo deciso di aprire tutti i bacini, nel corso della notte. È la prima volta che lo facciamo”, così “si è evitato un disastro“.

Non tutti i bacini dipendono dalla Regione, solo quelli più grandi sono di nostra competenza,” ha sottolineato l’assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin, precisando che “la rete minore della Bassa Padovana è quasi al limite” e una parte è gestita dai consorzi di bonifica.

I bollettini di allerta? Sono delle previsioni che come tali possono cambiare nel corso anche di poche ore, non sono certezze assolute,” ha affermato Zaia sulle polemiche sugli avvisi emanati ieri dalla Protezione civile regionale del Veneto che segnalava dapprima uno stato di attenzione giallo poi diventato arancione solo in tarda serata.

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