Marco Buttu è un famoso ricercatore del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che si trova in missione nella spedizione italiana in corso presso la stazione Concordia in Antartide. Buttu, che è un appassionato divulgatore scientifico, oggi ha scritto sui social: “Carissimi, qua tutto procede bene. Sono trascorse già due settimane di buio ma il sole non ci ha abbandonato: sentiamo la sua presenza con le aurore 🙂 La temperatura è leggermente risalita negli ultimi 10 giorni però adesso, mentre scrivo, vedo che è nuovamente scesa a -75°C (-90°C windchill). A sinistra nella foto c’è Giovanni, il nostro idraulico (francese, a dispetto del nome). Al centro Jessica, il medico dell’Agenzia Spaziale Europea. Io a destra in tuta rossa. Un caro saluto dall’Altopiano, buon fine settimana e buona vita a tutti, Marco ♥️“.
Il ricercatore ha poi aggiunto: “Scrivo dalla stazione Concordia, situata sopra uno strato di ghiaccio e neve spesso 3000 metri, nell’Altopiano Antartico. Questo è il luogo più estremo al mondo: 100 giorni di fila senza sole, temperature che scendono sotto i -80°C, carenza di ossigeno, aria secca, nessuna forma di vita. Durante il periodo invernale, che va da febbraio a novembre, la stazione è irraggiungibile: non possiamo ricevere alcun soccorso. Siamo le persone più isolate del pianeta (assieme ai 13 russi della base di Vostok), ancor più isolati degli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Le condizioni di vita e ambientali sono analoghe a quelle di una missione interplanetaria di lunga durata; per questo motivo l’Agenzia Spaziale Europea ci studia. Vuole capire come il corpo umano si adatta a un ambiente simil-extraterrestre“.