Bagnoli: L’albero della cuccagna

Nuovo iperbolico finanziamento governativo di 1,2 miliardi di € per “bonifica” del sito industriale dismesso al Commissario, Sindaco, G. Manfredi
MeteoWeb

Di Benedetto De Vivo* – Si è avuta notizia della concessione di un ulteriore finanziamento di 1,2 miliardi di €, dal Governo all’ultimo Commissario, Sindaco di Napoli, per la “bonifica” del sito industriale dismesso (tipologia di sito definito brownfield site a livello internazionale) di Bagnoli. Frutto, penso, di progetti presentati sia da Invitalia diretta da Bernardo Mattarella che dal Commissario di Bagnoli, Sindaco, Gaetano Manfredi.

Il nuovo finanziamento, in aggiunta agli 800 milioni già sperperati da BagnoliFutura SpA, porta la cifra erogata per il “risanamento” di Bagnoli a 2 miliardi di €. Somma strabiliante, che non ha riscontro a livello mondiale. Preciso che BagnoliFutura SpA era la Società partecipata che aveva gestito la bonifica del sito di Bagnoli, finita sotto processo del Tribunale di Napoli, finora concluso con sentenze di I Grado, Corte di Appello e di Cassazione. La Cassazione ha confermato la colpevolezza di quasi tutti gli imputati per la mancata bonifica del sito. Il processo ora è tornato in Corte di Appello, con un nuovo Collegio, per poi tornare definitivamente in Cassazione, per la sentenza definitiva, se non matureranno, prima i termini per la prescrizione.

Preciso che di brownfield site da “risanare”, solo negli USA, ce ne sono circa 400.000. Se si volessero spendere le stesse iperboliche cifre del supposto “caso unico al mondo” (come più volte definito) di Bagnoli, ci vorrebbero, 800.000 miliardi di €. Insomma, non basterebbe il budget del Governo USA.

Di unico, a Bagnoli, c’è solo un diluvio di denaro pubblico erogato, che non trova alcuna giustificazione tecnico-finanziaria, a livello mondiale. Considerato che la vicenda Bagnoli, si trascina da 35 anni, con immane sperpero di risorse pubbliche, sembra proprio con applicazione del principio Cinese: “mai ammazzare una mucca che produce generosamente latte”.

Riporto qui, sinteticamente, le soluzioni, semplici, veloci, e relativamente, molto più economiche, rispetto ai finanziamenti a go-go, del Governo di centrodestra ad un Commissario, il Sindaco di Napoli, presunto progressista di centrosinistra. Abbaglio ciclopico, per mia personale convinzione, di 5 Stelle e PD. Ma bisogna prendere atto dello stato dell’arte, sperando che almeno si porti a compimento il risanamento del sito, anche con tutti gli imbarazzanti sperperi in atto.

Idee progettuali di massima

Senza entrare nel merito delle soluzioni tecniche di dettaglio nelle varie zone del sito, ribadisco il concetto generale che la soluzione a Bagnoli, sulla falsariga di quanto realizzato in decine di migliaia di brownfield sites, negli USA e nel mondo, è in realtà molto più semplice, veloce e relativamente economica di quanto si vuole far credere ai cittadini. In estrema sintesi, la soluzione è la messa in sicurezza del sito e sua trasformazione in un grande Parco pubblico. In collaborazione con Team Excalibur Group (USA), con esperti cinesi, europei e italiani, ho ideato quanto segue:

Abitazioni residenziali, a Bagnoli, in piena Zona Rossa per il rischio vulcanico dei Campi Flegrei: Incrementare la densità abitativa nella Zona Rossa dei Campi Flegrei sarebbe una decisione scellerata. Comunque quando il Sindaco dichiara che la costruzione di uno stadio a Bagnoli sottrarrebbe volumetrie per altre costruzioni di interesse privato, a cosa si riferisce se non a uno sviluppo anche residenziale e alberghiero di parte dei terreni? Ma se si volesse procedere, scelleratamente, contro i principi minimi di precauzione, in tale direzione, i terreni destinati a uso residenziale dovrebbero essere messi in sicurezza rimuovendo i contaminanti organici con tecniche sperimentate (desorbimento termico in situ/estrazione sotto vuoto), seguite da capping, copertura, con suoli non contaminati, per salvaguardare comunque la salute dei futuri residenti dal contatto con elementi/composti potenzialmente tossici. Agli stessi potenziali residenti andrebbe poi precluso l’uso di acque sotterranee. Per evitare intrusioni di contaminanti che si volatilizzano da acque sotterranee (Radon di origine vulcanica e IPA/PCB), le abitazioni residenziali dovrebbero essere costruite in modo da essere protette da barriere ingegnerizzate/sistemi di depressurizzazione.

Gli interventi a terra, in aree destinate a parchi e complessi sportivi, dovrebbero perseguire due obiettivi: la messa in sicurezza della matrice terreno/suolo e l’abbattimento della carica inquinante della falda freatica. La messa in sicurezza dovrebbe essere imperniata su due interventi: la posa in opera di geoteli ricoperti (capping) da terreni incontaminati e/o con basse concentrazioni di inquinanti, sia organici (IPA, PCB, Idrocarburi Totali) che inorganici. Su tali terreni, una volta che siano stati messi in sicurezza, si potranno poi collocare terreni non contaminati e tutte le specie vegetali possibili, secondo i suggerimenti di botanici e agronomi.

Si dovrebbe prevedere solo un limitato uso del suolo per uso commerciale: Gli standard italiani per contaminazione da IPA/PCB/Idrocarburi Totali e Metalli Potenzialmente Tossici nei suoli/terreni a uso commerciale devono essere rispettati attraverso opere di capping (copertura), con terreni incontaminati dello spessore di circa 1 metro, e con misure istituzionali per prevenire l’esposizione umana rispetto ai suoli/terreni al disotto del metro superficiale di capping. Per le acque di falda si dovrebbe mettere in opera una barriera ingegnerizzata per il controllo dei vapori e per l’estrazione sotto vuoto di Radon e IPA/PCB/Idrocarburi Totali allo scopo di proteggere gli edifici (non residenziali) che si costruiranno.

Acque sotterranee: Per le acque di falda è possibile un intervento che utilizzi barriere reattive permeabili. Una tecnica diffusamente utilizzata da decenni in aree minerarie carbonifere, intorno alle centrali nucleari e recentemente implementata e sperimentata in Cina con l’utilizzo di varie tecnologie, comprese le nanotecnologie. Le tecniche utilizzate prevedono l’uso di carbonio attivo granulare polverizzato e Ferro zero-valente e/o argille ingegnerizzate con iniezioni di nanobolle di Ossigeno, in base ai risultati della caratterizzazione geochimica del corpo idrico, con uno scavo ortogonale al flusso, riempito di materiale reattivo e quindi, nel caso specifico, verosimilmente parallelo alla linea di costa.

Acque piovane/Canale Bianchettaro: Ulteriori scarichi di deflusso a mare delle acque superficiali del Canale Bianchettaro e di qualsiasi altro scarico dall’area contaminata dovrebbero essere intercettati per eliminare la possibilità di un continuo trasporto di sedimenti contaminati da IPA/PCB/Idrocarburi Totali e di una loro deposizione a mare.

Area spiaggia: A protezione (da erosione marina) degli attuali Arenili a nord e a sud della Colmata a Mare e, eventualmente anche per area marina a fronte di Colmata (se, come pare, la Colmata non verrà rimossa, non dovrebbe essere prevista la ricostruzione della linea di costa, in continuità con Arenili Nord e Sud), si dovrebbe ipotizzare la creazione di scogliere al largo (a circa 100-150 m da spiaggia di Arenili) per creare condizioni di mare calmo (senza correnti marine) e la messa in opera di una copertura di 25-30 cm di sostanze organiche stabilizzanti o altri materiali.

Sedimenti marini: Si dovrebbe esaminare la possibilità di bonificare i sedimenti marini contaminati da IPA/PCB/Idrocarburi Totali per soddisfare gli standard italiani di Legge. Tuttavia, la notevole estensione dell’area di impatto potrebbe precludere il raggiungimento di questi standard su tutta l’area. L’obiettivo importante, comunque, è quello di consentire la balneazione senza esporre a rischio eccessivo la popolazione interessata. Questo si dovrebbe poter realizzare, almeno fino a una distanza di 100-150 m dalla linea di costa e fino alla profondità di 2 metri, mentre i sedimenti marini oltre i 100-150 m dalla linea di costa dovrebbero essere resi meno biodisponibili (trattando i sedimenti bentonici con pellets adsorbenti dei contaminanti, composti da carbonio attivo granulare e argilla) e mettendo in atto misure istituzionali per vietare la pesca in queste acque. Riguardo le soluzioni sperimentali prospettate per i sedimenti marini, indicate, con molta enfasi, su stampa napoletana, ricordo che non è pensabile utilizzare una tecnica che si può definire nella migliore delle ipotesi, sperimentale, in un sito che dovrebbe essere restituito quanto prima alla fruizione dei cittadini, al termine dei 2-3 anni che si prevedono di impiegare per portare a termine le attività di “bonifica”. In parole semplici, in una situazione qual è quella di Bagnoli, si dovrebbe operare solo con tecnologie sicure e già sperimentate, ovvero con un livello massimo di maturità tecnologica (Technology Readiness Level, TRL, pari a 9). Tecnologie sperimentali, che mi sembra di capire non determinerebbero alcun miglioramento per quanto riguarda elevatissima presenza di PCB (sostanze Organiche di origine prettamente industriale, altamente cancerogene).

Terreni Colmata: I terreni della Colmata NON contaminati possono essere utilizzati per il capping, dei terreni a terra. Il materiale contaminato da IPA/PCB/Idrocarburi Totali (circa il 40% dell’area della Colmata) può essere sottoposto a desorbimento termico in-situ (se, come sembra, si è deciso di non rimuovere la Colmata), oppure trovare collocazione, dopo essere stato sottoposto a desorbimento termico ex-situ (su terreni, sotto il costone di Posillipo, a poche centinaia di metri dall’attuale Colmata).

Materiale Contenente Amianto (MCA): Altra assurda decisione, che ha comportato unicamente un altro sperpero di denaro pubblico, è stata la rimozione del MCA che avrebbe potuto rimanere interrato, effettuando solo una ulteriore messa in sicurezza con capping di terreno incontaminato. Per il semplice principio che il MCA se interrato NON costituisce pericolo per alcuno. Evidentemente si prepara uno sviluppo edilizio dell’area dalla quale si rimuove MCA (solo questa ipotesi giustifica la rimozione di MCA, interrato), e nel frattempo si cerca, con la rimozione di amianto interrato, il favore dei presunti ambientalisti.

Presenza anomala di contaminanti inorganici (Metalli/Metalloidi): Mi sembra di avere inteso che a Bagnoli, si pretenderebbe di “bonificare” anche le concentrazioni fuori norma di metalli/metalloidi (As e altri) assolutamente di origine vulcanica (da sorgenti termali dei Campi Flegrei). Insomma sembrerebbe che si voglia “bonificare” anche la natura. A Bagnoli la contaminazione da metalli/metalloidi, ha una duplice origine (naturale) e antropica (attività industriale). Quella antropica è stabilizzata, in quanto proveniente da loppe e scorie di altoforni. Quindi è immobile, non bio-disponibile. Ciò fu dimostrato con i test di cessione, imposti dalla Commissione di Esperti Governativa (di cui ero componente). Tali test dimostrarono che i metalli provenienti da loppe e scorie di altoforni si mobilizzano solo con pH estremamente acido (<3) o basico (>8). I contaminanti tossici a Bagnoli sono i composti Organici: IPA, PCB, Idrocarburi Totali.

Costi di massima per la realizzazione della messa in sicurezza/bonifica di terreni e area marina di Bagnoli

  1. Scavo Colmata a Mare

Scavo € 25.970.000

Trasporto e messa in posto di materiale non contaminato € 6.679.000

Trasporto e messa in posto di materiale contaminato € 102.415.000

     Sub-Totale € 135.069.000

  1. Colmata a mare-Sabbia-Trasporto e Messa in posto € 12.468.000
  2. Costruzione scogliera-Lunghezza circa 900 m € 111.780.000
  3. Barriera bio-reattiva (iniezione di carbonio attivo polverizzato) € 474.000
  4. Aquagate/Sedimite (Sedimenti marini) € 5.589.000
  5. Capping del sito € 53.433.000
  6. TOTALE € 318.813.000
  7. Costi Totali Imprevisti: 30% € 95.644.000
  8. TOTALE € 414.457.000

Rispetto ai costi di massima sopra schematicamente riportati, calcolati con il mio collega americano E. Roberts (Consulente di U. S. EPA) con prezzari americani, sulla base di una previsione, iniziale, di rimozione di materiale contaminato e non contaminato di Colmata, specifico che nell’ipotesi non si rimuovessero (come sembra) i terreni della Colmata contaminati da IPA, PCB e Idrocarburi Totali (circa il 40% del totale), effettuando il disinquinamento attraverso il desorbimento termico in-situ, il costo di € 102.415.000 diventerebbe di € 60.000.000 . Il costo totale ammonterebbe quindi a € 276.398.000 + 82.920.000 (30% Imprevisti) = € 359.318.000.

Nel libro, De Vivo et al., 2021. Il risanamento di un sito industriale dismesso. Bagnoli: davvero un caso unico al mondo? La Valle del Tempo, Napoli, sono riportati solo alcuni esempi di migliaia di brownfield sites nel mondo industrializzato, in cui sono state effettuate con successo operazioni di risanamento in tempi ragionevolmente veloci e con costi molto più contenuti, assolutamente non comparabili con quelli già sostenuti (circa 800 milioni €) e da sostenersi (con nuovo, generoso, finanziamento governativo di 1,2 miliardi €) per il caso Bagnoli (supposto “caso unico al mondo”). I lettori potranno così rendersi conto di come si opera in altri Paesi industrializzati in attività di risanamento ambientale, che tengano in conto il benessere dei cittadini, in un’ottica corretta di valutazione costi/benefici. I denominatori comuni, che sono la chiave per questi progetti, includono: a) copertura (capping) del suolo contaminato con uno strato di terreno non contaminato; b) divieto dell’uso delle acque sotterranee; c) registrazione legale delle restrizioni sull’uso del suolo sugli atti di proprietà per controllare i futuri usi del suolo; d) rigenerazione dei siti, senza la pretesa di “ricostruire” i siti alle condizioni, incontaminate, preesistenti alle attività industriali. È sorprendente come in Italia si continui ad operare nella più completa ignoranza di quanto viene realizzato in migliaia di brownfield sites in giro per il mondo.

Per tutto il resto rimando a interventi precedenti su MeteoWeb, a libro De Vivo et al, 2021, e a pubblicazione internazionale De Vivo et al., 2024 (vedi lista sotto). Inutile entrare nel merito di altre amene considerazioni per giustificare l’enormità dei costi da sostenere, a carico ovviamente del contribuente che andrà ad aggravare il debito pubblico italiano a beneficio di ben chiari interessi privati. Le soluzioni di massima che ripropongo, e che vengono realizzate in tutto il mondo civile, sono un terzo degli “spiccioli” richiesti dal Commissario, Sindaco Manfredi (centro-sinistra) e generosamente elargiti da Governo in carica (centro-destra). Rimane la triste considerazione che l’epilogo della vicenda, con afflato collaborativo centro-destra (Governo) e centro-sinistra (Sindaco), conferma purtroppo al 100% quanto dichiarava Manfredi da Rettore sul fatto che Destra e Sinistra fossero ormai categorie obsolete. La sua Sindacatura è il marchio di fabbrica di questo equivoco politico. Quindi: Adelante (per non usare altra parola…) Manfredi, con juicio, parafrasando il Vicerè Spagnolo (nei Promessi Sposi), che al suo cocchiere a Milano, mentre avanzava fra la folla minacciosa: diceva, con saggezza: Adelante Pedro, con juicio!

PS: Rispetto al finanziamento di 1,2 miliardi di €, leggo di intervento (3/5/24) del Presidente della Regione Campania, De Luca, nella sua consueta diretta social del Venerdì pomeriggio, che dice: “Abbiamo appena detto che il Governo ha fatto fatica a trovare 100 milioni per il bonus di 100 €, figuriamoci, 1,2 miliardi di €. Ma chi li caccia questi soldi? Questo non ce lo hanno voluto dire per non turbarci”. E prosegue commentando un comunicato di esponenti di Fratelli d’Italia che fanno una polemica con Manfredi in merito a presunte consulenze a docenti della Federico II; e suggerendo a Manfredi di smentire le illazioni oppure di fornire l’elenco delle consulenze date a docenti della Federico II per stroncare eventuali speculazioni. Ma mi chiedo: visto che De Luca è stato uno dei grandi sponsor della candidatura di Manfredi a Sindaco di Napoli, non sarebbe stato molto più semplice che chiarisse direttamente con il “suo” Sindaco chi “caccia 1,2 miliardi di € per Bagnoli”? Intanto lo inviterei, casomai, a leggere bene le mie idee progettuali e i relativi costi per intero risanamento del brownfield site di Bagnoli, con operazioni, semplici e veloci, che costerebbero fra 1/3 e 1/4 in meno rispetto alla strabiliante somma di 1,2 miliardi € (ritenuta necessaria per il risanamento), dichiarandomi disponibile ad incontrare il Presidente De Luca per illustrargli di persona dettagli ulteriori delle mie idee progettuali. Su una sola cosa mi sento di concordare, con dichiarazioni di Manfredi: dopo 35 anni, anche con gli sperperi, che continueranno e che graveranno sul groppone degli Italiani, sarebbe il caso di “risanare” il sito di Bagnoli.

Sull’argomento sono intervenuto più volte in merito allo stato dell’arte del sito su MeteoWeb (Vedi interventi: 1. https://www.meteoweb.eu/2020/10/bonifica-sito-ex-industriale-bagnoli/1488413/; 2. https://www.meteoweb.eu/2021/04/bagnoli-napoli-la-bonifica-infinita/1661459/; 3. https://www.meteoweb.eu/2022/03/il-risanamento-di-un-sito-industriale-dismesso-bagnoli-davvero-un-caso-unico-al-mondo/1777807/; 4. https://www.meteoweb.eu/2022/07/commenti-su-motivazioni-della-sentenza-di-processo-di-appello-su-bonifica-di-bagnoli/1813154/; 5. https://www.meteoweb.eu/2023/07/bagnoli-la-bonifica-infinita-spacciata-per-un-caso-unico-al-mondo/1001269572/ ; 6. https://www.meteoweb.eu/2023/07/commenti-su-motivazioni-della-sentenza-della-cassazione-su-bonifica-di-bagnoli/1001278192/ ; 7. https://www.meteoweb.eu/2024/01/bagnoli-sindaco-manfredi-rilancia-ulteriore richiesta-fondi-bonifica/1001355485/ ; 8. https://www.meteoweb.eu/2024/02/commento-articolo-ugo-leone-bagnoli-colmata-puo-restare/1001356482/ ; 9. https://www.meteoweb.eu/2024/01/bagnoli-sindaco-manfredi-rilancia-ulteriore richiesta-fondi-bonifica/1001355485/ ; 10. https://www.meteoweb.eu/2024/03/bradisismo-messa-in-sicurezza-bagnoli-stadio-calcio/1001389055/ ; 11. https://www.meteoweb.eu/2024/03/res-gestae-di-sindaco-di-napoli-g-manfredi/1001395044/ ; 12. https://www.meteoweb.eu/2024/04/rischio-vulcanico-campi-flegrei-stadio-bagnoli/1001403518/ ; Libro (De Vivo B., Auriemma G., Manno M., 2021. Il risanamento di un sito industriale dismesso. Bagnoli: davvero un caso unico al mondo? La Valle del Tempo, Napoli; e contributo scientifico: De Vivo B., Lima A., Albanese S., Auriemma G., Manno M. and Roberts E., 2024. The Bagnoli-Napoli brownfield site in Italy: before and after the first remediation phase. In: Environmental Geochemistry. Site Characterization, Data Analysis, Case Histories, and Associated Health Issues. 3rd Edition (De Vivo B., Belkin H.E, Lima A., Eds); Paperback ISBN: 978-0-443-13801-0; eBook ISBN: 978-0-443-13802-7. Elsevier (Netherlands), https://shop.elsevier.com/books/environmental-geochemistry/de-vivo/978-0-443-13801-0; Chapter 16, 549-588 pp).

*Benedetto De Vivo: Adjunct Prof: Virginia Tech, Blacksburg 24061, VA, USA; Nanjing University, Nanjing, Cina; Hubei Polytechnic University, Huangshi, Cina. Già Prof. Ordinario di Geochimica Ambientale presso Univ. di Napoli Federico II. Prof. Straordinario presso Università Telematica Pegaso, Napoli. 2019 Gold Medal Award dell’Association of Applied Geochemists.

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