Lascia davvero senza parole quanto successo ai Campi Flegrei, da mesi alle prese con un’intensificazione del fenomeno del bradisismo che sta provocando forti scosse di terremoto. Mentre resta alta l’attenzione e il monitoraggio da parte degli esperti, una situazione davvero spiacevole vede coinvolte le strumentazioni e le apparecchiature dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), necessarie proprio al monitoraggio dell’area. Nel corso della sua audizione durante la Commissione Protezione Civile al Comune di Napoli, presieduta da Nino Simeone, Mauro Antonio di Vito, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha denunciato che alcune strumentazioni sono state danneggiate o rubate. In particolare, sono stati vandalizzati i sensori sismici dell’Osservatorio Vesuviano, necessari a monitorare il bradisismo, e sono state rubate le batterie delle apparecchiature dell’INGV.
Di Vito ha richiamato l’attenzione delle autorità principalmente sulle installazioni delle centraline in mare, soprattutto in considerazione dell’avvio della stagione balneare e del conseguente aumento del traffico di imbarcazioni. Il passaggio delle barche nel Golfo di Pozzuoli, infatti, danneggia le stazioni sismologiche collocate in mare.
L’ultimo furto, probabilmente opera di alcuni studenti, è avvenuto in una scuola dell’area flegrea dove alcuni tecnici INGV erano al lavoro per montare una delle apparecchiature per incrementare la sorveglianza degli effetti dei terremoti sugli edifici. In questo caso le batterie sono state ritrovate e la strumentazione messa in funzione regolarmente, secondo quanto riporta il Corriere Napoli.
“Purtroppo in questo territorio assistiamo anche a questo – dice Di Vito, secondo quanto riporta Fanpage.it – per noi sono dati fondamentali quelli che ci arrivano dalla nostra rete di monitoraggio. Chiediamo il supporto delle istituzioni per questo”. “I naviganti hanno poca attenzione: le nostre installazioni sono state danneggiate dall’attività balneare. Anche le stazioni a terra, che sono in luoghi pubblici, non sono presidiate, vengono danneggiate e ci sono stati furti di batterie”, ha affermato Di Vito.
“La mia è stata solo un’amara constatazione”, ha dichiarato Di Vito all’ANSA in merito alla batteria rubata nei giorni scorsi e poi ritrovata. “In fondo di per sé il danno è stato irrisorio, in quanto gli incaricati dell’osservatorio hanno ripristinato prontamente il funzionamento della stazione, visto che la batteria, forse perché chi l’aveva asportata riteneva di essere stato notato o per altre ragioni, era stata poi abbandonata poco distante”. Sta di fatto che per alcune ore la stazione non ha potuto rilevare le importanti notizie legate all’andamento della situazione lungo i Campi Flegrei: “nello specifico – prosegue il direttore dell’Osservatorio Vesuviano – la stazione in questione risulta essere una delle più importanti, trovandosi nella zona del Rione Terra, lì dove in questo periodo si sta segnalando il massimo sollevamento”. “Probabilmente, siamo di fronte a soggetti che ritenevano di poter vendere quella batteria ricavando del denaro. Senza però capire che sottrarre un bene tanto importante per la collettività, specie in questo particolare periodo per i Campi Flegrei, può provocare danni notevoli”.