“Dai dati raccolti dai nostri sensori installati nelle scuole Artiaco e Marconi di Pozzuoli, questo tipo di scosse sembrano confermare che, al momento, non ci sono problemi strutturali relativi agli edifici in cemento armato“. A parlare è Giulio Zuccaro del Centro Studi Plinivs e Professore ordinario di Scienza delle costruzioni all’Università degli Studi di Napoli Federico II, che sta svolgendo in queste settimane la prima parte della mappatura della vulnerabilità sismica degli edifici maggiormente esposti dell’area dei Campi Flegrei.
Il Centro studi Plinivs ha installato alcuni accelerometri nelle scuole dell’area dei Campi Flegrei allo scopo di valutare lo stress a cui sono sottoposte le strutture. “In una delle due scuole – continua Zuccaro – abbiamo avuto uno spostamento in sommità di 1,5cm che non è poco, ma che non ha lasciato danni residui. E abbiamo registrato un’accelerazione sulla struttura superiore a 0,3g. Anche in questo caso un dato significativo”.
Questo – si legge in una nota – non vuol dire che la guardia sia bassa. “Stante le esperienze acquisite, è ragionevole pensare che tutti gli edifici in cemento armato, se la magnitudo si manterrà entro questi livelli, non dovrebbero subire danni strutturali. Per quel che riguarda gli edifici in muratura, la situazione è tendenzialmente diversa, con un rischio maggiore, anche se, tranne casi particolari, – per magnitudo dell’entità di quelle verificatesi – non si dovrebbero verificare crolli, ma danni medi a qualche struttura più fragile e danni non strutturali, come lesioni a intonaci, caduta di tegole”.