Covid-19, così Toti gonfiava i dati dei contagi in Liguria: “io li avevo già truccati”. Clamorose intercettazioni

Covid-19, dopo tre anni emerge ciò che i "negazionisti" dicevano in tempi non sospetti: i dati dei contagi non erano reali, venivano gonfiati per interessi politici. Le intercettazioni di Toti
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Dall’inchiesta in corso sulla corruzione e il malaffare in Liguria, emergono particolari inquietanti legati alla pandemia di Covid-19 quando proprio il governatore ligure Giovanni Toti si era distinto come uno dei più estremisti ultrà della vaccinazione. E adesso emerge anche come e perchè. Toti, infatti, non è indagato soltanto per corruzione e finanziamento illecito ma nelle ultime ore si è aperto un nuovo filone dell’inchiesta sulla sanità in cui Toti, insieme al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, è indagato per falso con l’accusa di aver gonfiato i numeri dei contagi nel 2021.

In base alle intercettazioni del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Genova, infatti, “appare plausibile ipotizzare che i dati sono stati oggetto di manipolazione”.

Il problema qual è stato? Che io avevo già truccato. Lui li ha presi e li ha riaumentati” avrebbe detto Matteo Cozzani, secondo le conversazioni telefoniche riportate dal Corriere della Sera, parlando in riferimento a Giovanni Toti con il segretario generale della Camera di commercio di Genova, Maurizio Caviglia. “Quando me li ha rimandati ho guardato e gli ho scritto: ‘Ma c… presidente, ma sono fuori’. Ha detto: ‘Ma no, li ho un po’ aumentati…’. ‘Ma l’avevo già fatto io’, gli ho detto. ‘C.. dimmelo che lo hai fatto te’”.

Più precisamente, lo stralcio dell’intercettazione è il seguente:

Il problema qual è stato… che io avevo già truccato, lui li ha presi, cosa è accaduto li ha riaumentati, quando me li ha rimandati gli ho scritto “ma cazzo pres, ma sono fuori” e lui ha detto “ma li ho un po’ aumentati” e io “ma l’avevo già fatto io” e cazzo dimmelo che l’hai già fatto te, aspetta un secondo” .. vabbè“.

Come sottolineato dai militari della Guardia di Finanza, la comunicazione dei numeri alla struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid del generale Francesco Paolo Figliuolo, “era un atto pubblico con il quale sono stati rappresentati al governo i fabbisogni dei vaccini sulla base dei quali calibrare le forniture regionali”.

Nonostante il tentativo di alterare i dati sui contagi in Liguria per provare a ottenere un maggior numero di dosi nel più breve tempo possibile, il piano non è andato in porto per la decisione della struttura commissariale di distribuire le forniture sulla base di altri criteri.

Insomma, i pubblici amministratori avevano tanti “buoni motivi” per gonfiare i dati Covid, allarmare le persone e terrorizzare sulla pandemia… Peccato che chi lo diceva in tempi non sospetti veniva etichettato come “negazionista” o “pericoloso complottista” o addirittura “no vax“. Ma con il tempo emerge la verità.

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