Il consumo di nicotina tra gli studenti delle scuole secondarie italiane è tornato a crescere, secondo i dati raccolti da ESPAD Italia, lo studio condotto annualmente dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa (CNR-IFC). Questo studio monitora i comportamenti a rischio tra gli studenti e rivela tendenze preoccupanti riguardo al fumo di sigarette tradizionali ed elettroniche.
Aumento del consumo di sigarette tradizionali
Nel 2023, il 50% degli studenti italiani, oltre 1 milione e 200 mila giovani, ha riferito di aver fumato sigarette tradizionali almeno una volta nella vita. Il consumo corrente, ossia quello registrato nel corso dell’ultimo mese, si attesta al 32%, coinvolgendo 780 mila studenti fumatori. Il 19%, pari a 480 mila studenti, fuma quotidianamente. Dopo il calo significativo del 2020 e il picco del 2021, le prevalenze di consumo di sigarette tradizionali sono aumentate rispetto al 2022.
Differenze regionali e di genere
Le differenze di genere, che si erano ridotte negli ultimi anni, mostrano nuovamente un leggero aumento, con le studentesse che nel 2019 e 2020 avevano registrato consumi giornalieri più elevati rispetto ai coetanei maschi. Nel 2023, la prevalenza minima di fumatori quotidiani è stata registrata in Veneto (13%) e la massima in Sardegna (27%).
Per quanto riguarda le sigarette elettroniche, le regioni con le maggiori prevalenze di uso corrente sono Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, con oltre il 23%, mentre Calabria e Sicilia si attestano attorno al 15%. Il consumo quotidiano di nicotina tra le giovanissime rimane un punto critico, con prevalenze superiori a quelle maschili tra le 15-16enni. In particolare, il 12% delle ragazze di 15 anni fuma quotidianamente, contro il 9,1% dei ragazzi della stessa età. Tra le 16enni, le percentuali salgono al 21% per le ragazze e al 15% per i ragazzi.
Tendenze e fattori di rischio
Tra il 2008 e il 2023, il rischio di iniziare a fumare sigarette tradizionali è dimezzato, con l’età media di iniziazione passata da 15 a 16 anni. Tuttavia, alcuni fattori rimangono fortemente associati al rischio di iniziazione al fumo: il genere femminile, la residenza in zone rurali, un buon rapporto con gli amici, la vicinanza ad altri studenti fumatori e l’uso precoce di sigarette elettroniche.
L’uso delle alternative alle sigarette tradizionali rimane elevato tra gli studenti italiani di età compresa tra 15 e 19 anni. Le sigarette senza combustione hanno registrato un calo significativo, passando dal 24% al 16% per l’uso nell’ultimo anno e dal 16% all’11% per l’uso corrente.
Le sigarette elettroniche
Il consumo di sigarette elettroniche continua a crescere, raggiungendo il 37% nel 2023 (rispetto al 30% del 2022) e il 20% per l’uso corrente (rispetto al 17% del 2022), il dato più alto di sempre. Per questa tipologia di prodotto, le ragazze mostrano consumi superiori ai coetanei maschi in tutte le classi di età.
Anche l’uso combinato di sigarette tradizionali ed elettroniche, così come l’uso triale (inclusivo di sigarette senza combustione), segue un trend simile. Nel 2023, il 58% degli studenti ha riferito l’uso combinato di sigarette tradizionali ed elettroniche, e il 59% ha riferito l’uso combinato di sigarette tradizionali, elettroniche e altri dispositivi per il consumo di nicotina. Circa 1,5 milioni di studenti sono coinvolti in questo comportamento.
Necessità di interventi mirati
I dati di ESPAD Italia evidenziano la necessità di interventi mirati per ridurre il consumo di tabacco e nicotina tra i giovani, con particolare attenzione ai consumi di sigarette elettroniche e senza combustione tra le ragazze. Promuovere stili di vita sani e fornire educazione sui rischi associati al fumo sono cruciali per prevenire l’iniziazione al fumo e proteggere la salute dei giovani italiani.
L’aumento del numero di studenti fumatori richiede un’azione concertata tra educatori, genitori, istituzioni e legislatori per creare un ambiente che disincentivi il fumo e supporti i giovani nella scelta di stili di vita sani. Con programmi educativi, campagne di sensibilizzazione e politiche di controllo più rigorose, è possibile sperare in un futuro in cui il fumo tra i giovani sia solo un ricordo del passato.