Difendere la fertilità dall’inquinamento: la prevenzione dai gameti all’adulto

La prevenzione dai gameti all’adulto e LEA: temi caldi per il Congresso siculo-calabro della Società Italiana di Riproduzione Umana
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È l’inquinamento una delle principali e più diffuse cause dell’infertilità che affligge il mondo Occidentale. Occorre prendere consapevolezza di un problema ormai esploso in tutta la sua gravità e comprovato dalle evidenze scientifiche. Il nostro sistema di sviluppo ha avuto ed ha conseguenze dannose sull’ambiente, innescando un’emergenza di enorme portata che  coinvolge l’esistenza a tutti i livelli. In particolare l’interferenza dei disturbatori endocrini, così come la presenza ubiquitaria delle microplastiche, stanno addirittura modificando le capacità riproduttive sia maschili che femminili.

Per restare in Italia, l’indice di natalità, detto anche tasso di  fecondità, ovvero il numero di figli per donna, è precipitato a 1.2. E mentre la percentuale della denatalità  si aggrava a livelli allarmanti, nel Sistema sanitario nazionale la concreta attivazione dei Livelli essenziali di assistenza nell’ambito della Pma ha subito l’ennesimo rinvio, penalizzando in particolare le Regioni del Sud e le coppie meno abbienti.

Sono questi i temi caldi e di stringente attualità  che saranno dibattuti, con un approccio aperto e multidisciplinare, in seno al Congresso interregionale siculo-calabro organizzato dalla prestigiosa Società Italiana della Riproduzione Umana che si terrà all’Hotel Royal di Messina il 17 e 18 maggio. Un’assise di autorevoli esperti  che animeranno i lavori intorno alle articolate tematiche riassunte nel titolo: “Difendere la fertilità dall’inquinamento: la prevenzione dai gameti all’adulto”.

Come sottolinea il ginecologo Antonino Guglielmino, fondatore e past president della Siru: “l’inquinamento, frutto del modello di sviluppo che stiamo vivendo, è uno dei fattori principali a cui imputare la drastica e veloce diminuzione della capacità riproduttiva degli esseri umani. Le nanoplastiche si fanno in qualche modo vettori degli interferenti endocrini.  Non si tratta più di valutare un dato statistico ma di mettere a fuoco un fenomeno di dimensioni planetarie che va studiato e arginato”.

Lo ribadisce il ginecologo Marco Galletta, coordinatore regionale SIRU per la Sicilia: “in questo Congresso ci siamo dati l’obiettivo di affrontare ad ampio raggio la questione ambientale, individuando gli agenti di rischio e suggerendo stili di vita che evitino l’esposizione all’azione disturbatrice dei fattori inquinanti sui sistemi riproduttivi umani”.

Tra le novità più rilevanti è da evidenziare il coinvolgimento di oltre 70 studenti delle scuole medie superiori, sia siciliane che calabresi, che parteciperanno in presenza alla prima giornata con interventi programmati nella sessione appositamente dedicata. Un risultato  reso possibile grazie all’approfondimento condotto nei mesi scorsi dagli studenti con gli esperti messi a disposizione dalla SIRU e con i docenti di riferimento degli istituti di provenienza, che hanno affrontato insieme ai ragazzi  tematiche di pertinenza ginecologica, andrologica, biologica e psicologica-relazionale. Tale azione di informazione e formazione sui pericoli ambientali è infatti parte integrante di un progetto che la Società italiana della Riproduzione Umana sta conducendo a livello nazionale per mettere le nuove generazioni nelle condizioni di proteggere e garantire la loro capacità riproduttiva. Una mission sulla quale è incentrata anche la lettura magistrale diche sarà affidata al biologo Giovanni Ruvolo. Per il congresso di Messina l’attività con le scuole è stata realizzata in sinergia con la GDS Academy,  progetto di Società Editrice Sud -Gazzetta del Sud – Giornale di Sicilia, che punta ad incentivare la consapevolezza e la partecipazione dei giovani attraverso l’informazione di qualità e il confronto con esperti.

Altro rilevante obiettivo del Congresso è far emergere elementi e argomenti da inserire nel processo informativo rivolto a tutta la società e nella pratica clinica dell’assistenza  alle donne e agli uomini con problemi di fertilità.

Inoltre il Congresso farà il punto sull’applicazione in Sicilia e in Calabria dei Livelli Essenziali di Assistenza, molto attesi per le cure della riproduzione medicalmente assistita, così come previsto da anni dalle norme nazionali e come auspicato dalle coppie ormai da troppo tempo. Una misura, insomma, non più  procrastinabile.

È ormai necessario – afferma ancora  Antonino Guglielmino – mettere le coppie infertili, che scelgono di costituire una famiglia con figli, nelle condizioni di trovare nel sistema sanitario pubblico o privato convenzionato una risposta adeguata, sicura  e appropriata che superi, una volta per tutte, le differenze geografiche e di censo. Questo  rappresenterebbe il vero e immediato intervento significativo per contrastare l’ormai drammatica riduzione demografica in Italia e in particolare nelle nostre due Regioni.”

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