L’eruzione vulcanica iniziata intorno a mezzogiorno del 29 maggio in Islanda è stata relativamente stabile nelle ultime 24 ore. Lo rende noto l’Istituto Meteorologico Islandese (IMO) in un aggiornamento sulla situazione della quinta eruzione vulcanica da dicembre nel Paese, che già ieri aveva mostrato segni di riduzione. La lava scorre dal cratere verso l’area tra Hagafell e Sýlingarfell e si sta anche ispessendo vicino al cratere. La lava dalla parte settentrionale della fessura scorre principalmente verso est.
Non c’è stato alcun avanzamento nei fronti del flusso di lava a ovest della città di Grindavík, che era già stata evacuata. Le barriere costruite per proteggere Grindavík hanno deviato la lava, che ha tagliato due delle tre strade che portano alla città e ha quasi raggiunto la terza.
C’è stata un’attività sismica limitata nell’area e il tremore dell’eruzione è rimasto stabile dall’altro ieri. Mercoledì 29, è stata misurata una significativa subsidenza sulle stazioni GNSS nell’area di Svartsengi in seguito alla propagazione del dicco, ma da allora non sono stati registrati cambiamenti significativi che indichino un rinnovato accumulo di magma lì. Le misurazioni nei prossimi giorni forniranno ulteriori informazioni sullo sviluppo dell’accumulo di magma sotto Svartsengi e sul progresso dell’eruzione, afferma l’IMO.
Il team di fotogrammetria dell’Istituto islandese di storia naturale e del National Land Survey of Iceland ha elaborato i dati di un’indagine aerea condotta circa quattro ore dopo l’inizio dell’eruzione, insieme alle immagini satellitari. Sulla base di questi dati, l’IMO rende noto che l’area del campo di lava era di 8,7km² e il volume di 24 milioni di m³ alle 17:06 del 29 maggio. La portata media di lava durante le prime quattro ore dell’eruzione è stimata in circa 1500 m³/s in base agli stessi dati. La stima della portata di lava dai crateri non è stata aggiornata da allora, ma si può supporre che ora sia molto più bassa rispetto all’inizio dell’eruzione. Per fare un paragone, la portata media di lava durante le prime ore dell’eruzione iniziata il 16 marzo è stata stimata in circa 1100-1200 m³/s.
Il Professore di geofisica Magnús Tumi Guðmundsson ha dichiarato alla TV statale islandese RUV che l’evento in corso è stato il più potente da quando è iniziata la recente crisi.
Rilevato smog vulcanico
Le previsioni meteo indicano venti da sud-ovest fino a domenica 2 giugno, quando il vento girerà verso ovest. Ci saranno delle leggere precipitazioni in molte aree, soprattutto nel sud-ovest del paese. Di conseguenza, l’inquinamento da gas verrà trasportato a nord-est e poi a est, potenzialmente influenzando Ölfus e l’area della capitale nei prossimi giorni.
Lo smog vulcanico è stato rilevato in varie parti del Paese nelle ultime 24 ore ed è stato misurato dagli strumenti di monitoraggio dell’Environmental Agency. Lo smog vulcanico è costituito da particelle di zolfo molto fini (SO4) che si formano a causa di reazioni chimiche tra il pennacchio vulcanico e l’umidità atmosferica e l’ossigeno, aiutate dalla luce solare. Con lunghe ore di luce, come accade attualmente, la probabilità di formazione di smog vulcanico aumenta.