Tempeste geomagnetiche classe G1 sono possibili nel fine settimana, più probabilmente il 26 maggio, quando un’espulsione di massa coronale potrebbe sfiorare il campo magnetico terrestre: è quanto riporta il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips. La CME è stata lanciata nello Spazio dalla nostra stella il 23 maggio alle 08:40 ora italiana da un filamento magnetico in eruzione vicino al centro del disco solare.
Che cos’è un filamento
I filamenti sono lunghe strutture sottili che si estendono sulla superficie della stella, regioni di gas molto densi e “freddi” che si formano a causa degli intensi campi magnetici solari e appaiono scure proprio perché sono più fredde delle regioni circostanti.
Queste particolari strutture molto allungate occasionalmente possono provocare anche eruzioni di materiale solare nello Spazio.
Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un’imponente emissione di plasma e campi magnetici dalla corona solare, la sua atmosfera esterna. È causata da un rilascio repentino di energia magnetica accumulata. Ciò può accadere a seguito di una riorganizzazione dei campi magnetici solari, spesso legata all’attività delle macchie solari. Durante una CME, il campo magnetico solare si distorce e rilascia enormi quantità di materia carica, principalmente protoni ed elettroni, nell’ambiente interplanetario. Queste emissioni possono viaggiare attraverso lo Spazio interplanetario a velocità variabili, da centinaia a migliaia di km/s. Quando raggiungono la Terra, le CME possono interagire con il campo magnetico terrestre, causando tempeste geomagnetiche. Queste tempeste possono influenzare le reti elettriche, i sistemi di comunicazione e i satelliti in orbita. Inoltre, le particelle cariche accelerano lungo le linee del campo magnetico terrestre, creando spettacolari aurore polari.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Una tempesta geomagnetica è un evento causato dall’interazione tra il campo magnetico terrestre e il vento solare, che è costituito da particelle cariche provenienti dal Sole. Quando particolarmente intense, queste interazioni possono causare disturbi nella magnetosfera terrestre, con conseguenze sulle comunicazioni, sui sistemi di navigazione elettronica e sulle reti elettriche.
La classificazione delle tempeste geomagnetiche da G1 a G5 è definita dallo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA.
- G1 – Effetti lievi, con possibili disturbi nelle operazioni satellitari e nelle comunicazioni ad alta frequenza, ma con basso rischio per le reti elettriche;
- G2 – Effetti moderati, possono causare interruzioni nelle comunicazioni satellitari, aumentare la resistenza sui sistemi di navigazione GPS e generare instabilità nelle reti elettriche, specialmente a elevate latitudini;
- G3 – Effetti significativi, con possibili blackout radio nelle regioni polari, disturbi nella navigazione GPS e potenziali danni temporanei alle reti elettriche;
- G4 – Effetti gravi, possono causare blackout radio estesi, disturbi nella navigazione GPS e danni alle reti elettriche che portano a blackout su larga scala;
- G5 – Effetti eccezionalmente gravi, con potenziale per danneggiare satelliti, disturbare le comunicazioni a livello globale, interrompere la navigazione GPS e provocare blackout generalizzati e prolungati nelle reti elettriche.