Secondo le previsioni dello Space Weather Prediction Center della NOAA, una tempesta geomagnetica classe G2 sarà possibile il 31 maggio, quando un’espulsione di massa coronale (CME) lanciata nello Spazio da un brillamento classe X sfiorerà il campo magnetico terrestre. Questa previsione è, però, “incerta: il modello della NOAA prevede un colpo di striscio, mentre il modello della NASA prevede un colpo mancato. Se si verificasse un impatto, la tempesta risultante potrebbe estendersi fino al 1° giugno,” si legge sul sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips.
Il potente brillamento e la tempesta geomagnetica
La ben nota macchia solare AR3664 (l’origine della tempesta geomagnetica G5 e delle aurore osservate in gran parte del mondo) non è più grande come una volta, ma è ancora molto attiva. Ieri, alle 16:37 ora italiana, ha prodotto un brillamento solare di classe X1.4 (immagine di seguito). Un lungo impulso di radiazioni ultraviolette estreme ha prodotto un profondo blackout radio a onde corte sulle Americhe e in Europa, Italia compresa (immagine in alto). “Gli operatori radioamatori potrebbero aver notato una perdita di segnale a tutte le frequenze inferiori a 30 MHz per un periodo compreso tra 60 e 90 minuti dopo l’inizio del flare,” sottolinea SpaceWeather.com.
Questa esplosione è stata “notevole per la sua durata. La sola fase di classe X è durata più di un’ora: un tempo sufficiente per fare innalzare una CME dall’atmosfera solare. In effetti, i coronografi SOHO hanno rilevato una CME luminosa che emergeva dal luogo dell’esplosione“.
Cos’è un brillamento solare (flare)
Un brillamento solare è un’intensa esplosione sulla superficie del Sole, causata da improvvisi rilasci di energia magnetica. Questi eventi generano radiazioni elettromagnetiche, come raggi X e luce visibile, oltre a espulsioni di massa coronale (CME). La classificazione dei brillamenti solari avviene in base alla loro intensità, misurata in termini di energia rilasciata. Le classi vanno da A (meno energetico) a X (più potente), con numeri che indicano il grado all’interno di ciascuna classe. Ad esempio, un’esplosione di classe X è significativamente più potente di una di classe M o C.
Cos’è un’espulsione di massa coronale (CME)
Un’espulsione di massa coronale (CME) è un’espulsione di plasma ionizzato dalla corona solare, la regione esterna del Sole. Questi eventi sono causati da disturbi nei campi magnetici solari, che possono riconfigurarsi repentinamente, liberando grandi quantità di plasma e campi magnetici nello spazio interplanetario. Una CME può coinvolgere miliardi di tonnellate di materiale solare che viaggia a velocità fino a diverse centinaia di km al secondo.
Le CME possono essere innescate da brillamenti solari o dall’instabilità dei campi magnetici solari. Quando raggiungono la Terra, possono causare varie conseguenze, come interferenze nelle comunicazioni, blackout radio, danni ai satelliti, e creare spettacolari aurore polari. Inoltre, possono causare tempeste geomagnetiche, che possono danneggiare le reti elettriche e causare interruzioni di corrente su vasta scala.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Una tempesta geomagnetica è un disturbo nel campo magnetico terrestre causato dall’impatto del plasma solare sulla magnetosfera della Terra. Questo fenomeno è provocato da forti esplosioni solari o da flussi di vento solare ad alta velocità. Durante una tempesta geomagnetica, le particelle cariche interagiscono con la magnetosfera terrestre, causando variazioni nei campi magnetici. Queste variazioni possono influenzare le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e le attività di navigazione, oltre a innescare spettacolari aurore polari. Le tempeste geomagnetiche sono classificate in base all’intensità, dalla classe G1 alla classe G5.