L’intelligenza artificiale e la rivoluzione digitale in corso trasformeranno inevitabilmente il mondo e i suoi sistemi agroalimentari, rendendo ancora più urgente che le trasformazioni da esse guidate vadano a beneficio di tutti e contribuiscano a risolvere le sfide globali, ha affermato Qu Dongyu, Direttore Generale dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), alla riunione delle federazioni imprenditoriali del G7 (B7) a Roma.
L’intelligenza artificiale non rappresenta solo un cambiamento tecnologico, ma sta guidando una trasformazione economica e sociale fondamentale a livello più ampio, ha affermato Qu, sottolineando che la FAO riconosce il suo potere di apportare potenziali benefici a un’ampia gamma di popolazioni e di contribuire a migliorare l’efficienza e la sostenibilità.
Ha osservato che “l’agricoltura digitale può rivoluzionare il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo il cibo”, sottolineando che i potenziali benefici per gli agricoltori e le parti interessate nei sistemi agroalimentari includono dati migliori sui prezzi, riduzione al minimo delle perdite e degli sprechi alimentari, miglioramento della sicurezza alimentare e stimolazione dell’adozione di sementi, fertilizzanti e pratiche sostenibili migliori.
L’evento si è svolto presso la sede romana di Confindustria. Il B7 comprende le principali federazioni imprenditoriali e industriali dei membri del G7 e dell’Unione Europea. Una volta all’anno, il B7 presenta le sue raccomandazioni su temi prioritari selezionati alla presidenza del G7, che quest’anno è ricoperta dall’Italia. All’evento hanno partecipato anche il vicepremier Antonio Tajani e un’ampia schiera di amministratori delegati di società private internazionali.
Il Direttore Generale della FAO è intervenuto in una sessione incentrata sulla definizione di nuovi percorsi per la cooperazione globale transfrontaliera, alla quale ha preso parte Mathias Cormann, Segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Per ampliare l’impatto positivo di tali innovazioni abilitanti, la FAO sta lavorando a stretto contatto con tutti i partner, compresi i governi, il mondo accademico, il settore privato, la società civile e le organizzazioni internazionali, sostenendo un approccio solido con strategie e azioni mirate, coerenti e globali implementate in sinergia e nel rispetto dei principi etici.
Dati, energia, clima
Il Direttore Generale ha evidenziato il ruolo centrale che i dati svolgono nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie digitali, sottolineando che dati di qualità sono necessari per formare strumenti innovativi e accelerare azioni come la trasformazione dei sistemi agroalimentari. La FAO dispone di un formidabile database in FAOSTAT, i dati sono fondamentali per il quadro strategico della FAO 2022-2031 e dispone di un laboratorio di innovazione per sperimentare nuove fonti e metodi. Un aspetto positivo di queste iniziative è che gli ecosistemi di dati richiedono investimenti significativi e una collaborazione efficace. La FAO è pronta a impegnarsi e collaborare con il gruppo B7 e il settore privato in questo settore, ha affermato Qu.
Un altro ambito assolutamente critico per la collaborazione e l’armonizzazione degli approcci è quello energetico. La decarbonizzazione entro il 2050 è “semplicemente impossibile” senza affrontare il consumo di energia nei sistemi agroalimentari, ha affermato il Direttore Generale.
Qu ha inoltre esortato gli attori del settore privato ad aumentare le loro ambizioni per l’azione per il clima e a mostrare maggiore responsabilità nei confronti delle loro catene di approvvigionamento e delle comunità nei Paesi da cui acquistano e vendono i loro prodotti.