Se desiderate ammirare le aurore boreali da latitudini inferiori rispetto al Circolo Polare Artico, preparatevi a possibili sorprese nella prima settimana di giugno. La più potente tempesta geomagnetica degli ultimi vent’anni, avvenuta tra il 10 e il 12 maggio, ha colorato i cieli con aurore visibili anche in Italia, un fenomeno eccezionalmente raro. Questo spettacolo straordinario è stato il risultato di almeno 5 tempeste solari che hanno colpito la Terra simultaneamente, tutte provenienti da una gigantesca macchia solare nota come Regione Attiva 3664 (AR3664 o AR13664), una zona scura sul Sole con un diametro oltre 15 volte superiore a quello della Terra. La raffica di particelle cariche ha colpito la magnetosfera terrestre, canalizzandole lungo le linee del campo magnetico verso i poli, generando aurore vivaci lungo il percorso.
Fondamentale è stato il fatto che le conseguenze delle tempeste solari sono arrivate pochi giorni dopo la Luna Nuova di maggio, quando il cielo notturno era privo della luce lunare, rendendo visibili anche le aurore più deboli.
La rotazione della macchia solare e le aurore boreali di giugno
Poiché il Sole ruota sul suo asse una volta ogni 27 giorni, la macchia solare è scomparsa dalla vista circa una settimana dopo, ma ha continuato a produrre brillamenti solari. Il 20 maggio ha emesso un brillamento solare classificato come X12, il più forte dal settembre 2017. Ora AR3664/AR13664 sta tornando visibile con la rotazione del Sole e sarà nuovamente rivolta verso la Terra durante la Luna Nuova del 6 giugno.
“Si allineerà perfettamente“, ha dichiarato a Live Science Ryan French, fisico solare presso il National Solar Observatory (NSO) di Boulder, Colorado. “Non appena la macchia solare inizierà a comparire, entreremo nella finestra di opportunità per osservare le aurore“.
La grande macchia solare sta riapparendo e a breve raggiungerà il centro del Sole dal nostro punto di vista, il sistema Sole-Terra sarà maggiormente connesso. È allora che il nostro pianeta sarà più probabilmente colpito da fenomeni solari, potenzialmente risultando in un altro spettacolo di aurore boreali e australi.
“È esattamente lì che ha prodotto tutti quei grandi brillamenti,” ha spiegato French. “Ma in teoria, se si verificasse un’eruzione abbastanza grande, anche se si trovasse alla sinistra del centro del Sole, potremmo comunque riceverne l’effetto marginale“.
La Luna Nuova del 6 giugno si verifica esattamente 27 giorni dopo il 10 maggio, quindi state in allerta qualche notte prima e dopo quella data, nel caso si ripeta l’attività geomagnetica estrema del mese scorso. Se le aurore saranno visibili nella vostra zona, dovrete allontanarvi dalle luci cittadine per poterle vedere.
Il picco del ciclo solare
Anche dopo la Luna Nuova di giugno, potrebbero esserci altre opportunità per osservare le aurore quest’anno. Le macchie solari appaiono con maggiore frequenza e scatenano brillamenti solari più potenti durante il picco del ciclo di attività solare di 11 anni, noto come massimo solare. Gli scienziati sospettano che il massimo del ciclo attuale possa essere già in corso, colpendoci prima e con maggiore intensità del previsto. Tuttavia, non potremo determinare il momento preciso del massimo fino a quando non sarà terminato e l’attività solare si sarà nuovamente calmata.