Guerra Ucraina, Russia valuta bomba nucleare “dimostrativa”. Tensione altissima sui due fronti

La Guerra in Ucraina è sempre più calda: la Russia valuta con sempre più concretezza un'esplosione nucleare "dimostrativa", mentre quattro Paesi occidentali autorizzano l'Ucraina a colpire in profondità il territorio russo per la prima volta nella storia
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Rischia una grave escalation la guerra in Ucraina. Escalation che, dal punto di vista verbale e delle dichiarazioni, è già realtà. Dmitry Suslov, vicedirettore dei programmi di ricerca del Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia di Mosca e ritenuto tra i più influenti consiglieri del Cremlino sui temi di politica estera, le cui idee a volte diventano politiche governative, ha suggerito a Putin di prendere in considerazione un’esplosione nucleare “dimostrativa” per intimidire l’Occidente e rifiutarsi di consentire all’Ucraina di usare le sue armi contro obiettivi all’interno della Russia.  Il Centro è diretto dal politologo Serghei Karaganov, che fornisce consulenza all’amministrazione presidenziale.

Dmitry Suslov ha detto: “L’effetto politico e psicologico di un fungo atomico, che sarà trasmesso in diretta su tutti i canali televisivi del mondo, si spera ricorderà ai politici occidentali l’unica cosa che ha impedito le guerre tra le grandi potenze dal 1945 e che ora hanno in gran parte perso: la paura di una guerra nucleare“.

In un’analisi uscita sulla testata Profil, sostiene che se non si procederà con una tale mossa, “una vera e propria guerra ‘non fredda’ tra Russia e Nato diventerà inevitabile” e “arriverà sicuramente al livello nucleare” a causa della superiorità degli Stati Uniti e dei loro alleati nel campo delle armi convenzionali. Suslov ha osservato che i Paesi dell’Alleanza atlantica sono già pronti a “cancellare una delle “linee rosse più chiare” consentendo a Kiev di attaccare la Russia con armi occidentali. E presto si potrebbe arrivare al punto che la Nato schiererà truppe regolari in Ucraina e inizierà ad abbattere i missili russi, avverte l’analista.

Per Suslov, la Russia deve mostrare in anticipo all’Occidente che l’attende una dura risposta. “Per confermare la serietà delle intenzioni e convincere i nostri oppositori che siamo pronti a un’escalation, vale la pena considerare di condurre un’esplosione nucleare dimostrativa (cioè non un combattimento)“, ha detto. Secondo lui, “l’effetto politico e psicologico del fungo atomico, che sarà trasmesso in diretta su tutti i canali televisivi del mondo“, riporterà i politici occidentali alla “paura della guerra nucleare“.

Successivamente, in un commento alla testata russa Rbc, Suslov ha chiarito che l'”esplosione nucleare dimostrativa” dovrebbe essere effettuata sul territorio russo o in una zona neutrale. Come possibile opzione ha suggerito Novaya Zemlya, dove l’Urss testò tali armi fino al 1990. Secondo Suslov non si parla di effettuare un’esplosione nucleare sopra o all’interno dell’Ucraina o “sul territorio di qualche Stato terzo“.

Il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, Dmitri Medvedev, oggi ha rincarato la dose: “Qualche anno fa dicevano che la Russia non sarebbe arrivata a un conflitto militare aperto con il regime Banderiano per non litigare con l’Occidente. Hanno sbagliato i calcoli. La guerra c’è. L’assistenza individuale da parte dei Paesi della NATO contro la Russia, che si tratti di requisire i suoi missili da crociera a lungo raggio o di inviare un contingente di truppe in Ucraina, rappresenta una grave escalation del conflitto. L’ex Ucraina e i suoi alleati della NATO riceveranno una risposta di tale forza distruttiva che l’Alleanza stessa non potrà fare a meno di essere coinvolta nel conflitto. La minaccia nucleare russa nei confronti dell’Ucraina non è un bluff o un’intimidazione. Gli equipaggiamenti militari e i loro specialisti che combattono contro di noi saranno distrutti sia sul territorio dell’Ucraina, sia sul territorio di altri Paesi, se da questi vengono lanciati attacchi contro il territorio della Russia. La Russia presume che questa non è assistenza militare, ma partecipazione alla guerra contro di noi. E le loro azioni potrebbero diventare casus belli. La NATO dovrà decidere come qualificare le conseguenze di eventuali attacchi di rappresaglia contro attrezzature/oggetti/personale militare di singoli Paesi del blocco nel contesto degli articoli 4 e 5 del Trattato di Washington“.

I russi hanno pubblicato una mappa nucleare dell’Europa, che ha come obiettivo tutte le basi NATO sul territorio europeo. A seguito degli attacchi ai sistemi di allarme rapido dei radar strategici per un attacco nucleare nelle profondità della Russia, i russi hanno – non a caso – pubblicato una “mappa nucleare” dell’Europa, in cui hanno incluso la Grecia! Nei giorni scorsi, Mosca ha stabilito, attraverso speciali canali di comunicazione, che la NATO è decisa a tirare la corda, minacciando così direttamente la sopravvivenza dello Stato russo, come ha dichiarato l’FSB l’altro ieri. Mosca parla ora di “misure di deterrenza nucleare e di intercettazione”, il che significa il dispiegamento permanente di armi nucleari e l’attacco mirato alle basi NATO in tutta Europa.

Intanto la situazione è in continua evoluzione. L’Ucraina deve essere in grado di usare armi “potenti” a lungo raggio capaci di colpire obiettivi in profondità nel territorio russo, secondo quello che ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista esclusiva al Guardian all’indomani della notizia che la Casa Bianca ha autorizzato Kiev a usare armi statunitensi in territorio russo, ma non a lungo raggio e solo nell’area vicino a Kharkiv.

Gli Stati Uniti devono “credere di più in noi“, ha affermato Zelensky. Senza questo via libera, ha aggiunto il leader ucraino, anche altri alleati – come il Regno Unito – potrebbero non permettere a Kiev di usare le loro armi a lungo raggio. “Credeteci, dobbiamo rispondere. Non capiscono altro che la forza. Non siamo il primo né l’ultimo obiettivo” della Russia, ha affermato. Parlando nel suo quartier generale a Kiev, Zelensky ha chiarito di voler utilizzare armi a lungo raggio come i missili Storm Shadow, prodotti nel Regno Unito. Ed ha precisato che Londra, contrariamente a quanto ripotato dai media, non ha dato “il permesso al 100%” di farlo. Zelensky ha inoltre sottolineato che il ritardo con cui il presidente Usa Joe Biden ha autorizzato l’uso di armi occidentali contro obiettivi in Russia ha fatto sì che le forze russe abbiano deriso l’Ucraina ed abbiano “dato la caccia” alla sua gente. Un ritardo che è costato vite umane, ha aggiunto, esortando Biden a superare le sue perenni preoccupazioni su una possibile “escalation” nucleare con Mosca.

Questa mattina funzionari statunitensi affermano al New York Times di aspettarsi che i primi contrattacchi ucraini con armi americane sul territorio russo inizieranno entro poche ore o giorni. Dopo gli USA, infatti, anche la Gran Bretagna, la Francia, la Germania e altri Paesi – hanno informato l’Ucraina che potrebbe utilizzare armamenti per attacchi sul territorio russo.

Intanto nella notte sono stati segnalati attacchi ucraini con droni nella regione russa di Krasnodar. Colpito il deposito di petrolio nel porto di Kavkaz. Diversi UAV hanno sorvolato i cieli di Kazan, costringendo le autorità russe a chiudere lo spazio aereo a Kazan e Nizhnekamsk.

Ucraina, Orban: “Nato vicina a guerra, spegne incendio con lanciafiamme”

La Nato ”si sta avvicinando alla guerra” ogni settimana di più. Lo ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orban, affermando che i piani per un maggior coinvolgimento della Nato in Ucraina sono ”assurdi come quelli di un vigile del fuoco che cerca di spegnere un incendio con un lanciafiamme”. E definisce ”preoccupanti” i negoziati per l’invio di addestratori francesi in Ucraina, così come quelli per consentire all’esercito di Kiev di colpire obiettivi in Russia. ”E’ assurdo che la Nato, invece di difenderci, ci trascini in quanto Stato membro in una guerra mondiale”, ha dichiarato Orban intervistato dalla radio di stato ungherese.

Intervistato nei giorni scorsi da Radio Kossuth, Orban aveva sottolineato che le dichiarazioni di politici e giornalisti occidentali indicano che l’Europa si sta preparando per una guerra con la Russia. “A Bruxelles e a Washington, ma più a Bruxelles che a Washington, è in corso una sorta di preparazione del ‘sentimento’ per una guerra mondiale. Possiamo tranquillamente dire che sono in corso i preparativi per l’entrata in guerra dell’Europa, questo sta accadendo nei media e nelle dichiarazioni dei politici“, aveva detto il leader ungherese.

Orban aveva quindi sottolineato di non ritenere probabile che la Russia attacchi un paese della Nato e che parlare di “minaccia russa” è una manovra dell’Occidente per prepararsi all’entrata in guerra. Secondo il premier ungherese, gruppi di lavoro presso la sede della Nato a Bruxelles stanno ora studiando come l’Alleanza possa prendere parte al conflitto in Ucraina.

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