Il passato magnetico della Terra svela il segreto dell’aria che respiriamo

Gli autori hanno combinato i risultati ottenuti con misurazioni precedenti per stabilire che il campo magnetico terrestre si sia mantenuto a tale livello di debolezza per almeno 26 milioni di anni
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Una singolare riduzione dell’intensità del campo magnetico della Terra, verificatasi tra 591 e 565 milioni di anni fa, ha coinciso con un significativo aumento dei livelli di ossigeno presenti nell’atmosfera e negli oceani, come riportato in un articolo pubblicato su Communications Earth & Environment. Gli autori avanzano l’ipotesi che il indebolimento del campo magnetico possa aver contribuito all’incremento dell’ossigeno, il quale si presume abbia favorito l’evoluzione di alcuni dei primi organismi complessi.

La vita sulla Terra

Tra 600 e 540 milioni di anni fa, il panorama della vita sulla Terra era caratterizzato da organismi a corpo molle noti come fauna ediacarana, i primi animali multicellulari complessi di cui abbiamo conoscenza. Il registro fossile attesta che questi organismi hanno subito una notevole diversificazione sia in termini di complessità che di tipologia tra 575 e 565 milioni di anni fa. Ricerche precedenti hanno suggerito che tale diversificazione sia correlata a un marcato aumento dei livelli di ossigeno nell’atmosfera e negli oceani verificatosi nello stesso periodo. Tuttavia, non è ancora chiaro il motivo di tale incremento di ossigeno.

I minerali della crosta terrestre

John Tarduno e colleghi hanno condotto un’analisi sulle proprietà magnetiche di 21 cristalli di plagioclasio, un minerale comune nella crosta terrestre, estratti da una formazione rocciosa risalente a 591 milioni di anni fa, in Brasile. I cristalli di plagioclasio contengono minuscoli minerali magnetici che conservano l’intensità del campo magnetico terrestre al momento della loro formazione. L’analisi dei cristalli ha rivelato che, al momento della loro formazione, il campo magnetico terrestre era il più debole mai registrato — circa 30 volte più debole sia dell’intensità attuale del campo magnetico, sia di quella misurata da cristalli simili formati circa 2.000 milioni di anni fa.

Gli autori hanno combinato i risultati ottenuti con misurazioni precedenti per stabilire che il campo magnetico terrestre si sia mantenuto a tale livello di debolezza per almeno 26 milioni di anni, da 591 a 565 milioni di anni fa. Questo periodo coincide con l’incremento dell’ossigeno, verificatosi tra 575 e 565 milioni di anni fa. Gli autori ipotizzano che il campo magnetico indebolito abbia potuto consentire una maggiore fuga di idrogeno nello spazio, risultando in una percentuale più elevata di ossigeno nell’atmosfera e negli oceani terrestri, il quale a sua volta potrebbe aver sostenuto la diversificazione dei tipi e della complessità degli organismi.

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