Partita la missione cinese Chang’e 6, punta il lato nascosto della Luna

La missione, che prende nome dalla divinità Chang'e, durerà complessivamente 53 giorni
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Lanciata l’ambiziosa missione cinese verso la Luna, Chang’e 6, che ha l’obiettivo di raggiungere il Polo Sud lunare e riportare per la prima volta sulla Terra campioni di terreno dal lato nascosto del nostro satellite. Il lancio è avvenuto alle 11:27 ora italiana con un razzo Long March 5 dallo spazioporto di Wenchang. A bordo c’è anche uno strumento scientifico italiano dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Dopo il successo della missione Chang’e 5, che nel 2020 ha riportato a Terra 1,7 chili di campioni lunari, l’agenzia spaziale cinese Cnsa punta a replicare il successo con un obiettivo ancora più ambizioso: esplorare il lato nascosto della Luna nei pressi del Polo Sud, considerato il sito più interessante per futuri avamposti. La missione, che prende nome dalla divinità Chang’e, durerà complessivamente 53 giorni e si compone di 4 parti: un orbiter, un lander, un modulo di risalita e un modulo di rientro.

L’obiettivo è riportare campioni del lato nascosto della Luna, che presenta molte caratteristiche differenti rispetto a quello visibile, ancora poco comprese. “Con Chang’e-6 l’obiettivo è condurre una ricerca sistemica e a lungo termine sul lato nascosto della Luna in modo da poter analizzare la struttura, le proprietà fisiche e la composizione del suolo lunare e tentare di aggiornare i nostri dati scientifici“, ha detto alla cinese CCTV Wang Qiong, deputy chief designer della missione Chang’e-6.

La missione accoglie anche alcune partecipazioni straniere, tra cui uno strumento francese per il rilevamento di gas radon e il retroriflettore laser passivo italiano dell’Infn, denominato INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations, che aiuterà a controllare il posizionamento della sonda.

L’ambizione di Pechino, sottolinea il Washington Post, è diventare una potenza spaziale con l’obiettivo di far arrivare i suoi astronauti sulla superficie lunare entro il 2030 e di creare una base al Polo Sud della Luna. Ed è uno sviluppo che si inserisce nella ‘rivalità’ con gli Stati Uniti. I passi in avanti compiuti dalla Cina negli ultimi anni – sottolinea il giornale – preoccupano il Congresso e la NASA, il cui programma Artemis ‘arranca’ (due anni fa è stata completata la missione Artemis I con l’invio del veicolo spaziale Orion, ma la missione Artemis II – la prima con equipaggio – è stata rinviata alla fine del prossimo anno).

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