“Dopo 50 anni di lotta da parte delle organizzazioni per la protezione degli animali, lo storico divieto di esportazione di animali vivi diventa finalmente legge in Regno Unito. La nuova legge metterà fine all’esportazione di mucche, pecore e maiali ponendo fine a decenni di sofferenze per milioni di animali“: è quanto rende noto Animal Equality Europa. “La decisione fa seguito a una consultazione del governo del 2020 che ha rivelato un sostegno schiacciante al divieto da parte dei cittadini, con l’87% degli intervistati a favore della misura. Questo risultato riflette la crescente consapevolezza pubblica del benessere degli animali e il rifiuto delle pratiche crudeli dell’industria dell’allevamento“.
Ogni anno dal Regno Unito “vengono esportati in tutto il mondo fino a 1,6 milioni di animali, affrontando viaggi lunghi ed estenuanti. Stipati nei camion con poco spazio per muoversi, questi animali soffrono di fame, disidratazione, ferite, stanchezza e stress. Le condizioni estreme, comprese le temperature eccessive, non fanno altro che aggravare le loro sofferenze“. Recentemente, “il Brasile ha vietato le esportazioni di mucche e vitelli vivi e in Nuova Zelanda è entrato in vigore un divieto per porre fine a tutte le esportazioni di animali vivi via mare. Ciò dimostra che in tutto il mondo i governi stanno adottando maggiori tutele nei confronti degli animali“.
In Europa, anche grazie alla pressione esercitata da Animal Equality e altre organizzazioni per la protezione degli animali, “il Parlamento Europeo ha espresso la necessità di modificare il regolamento CE 1/2005 – “Regole dell’Unione europea sulla protezione degli animali durante il trasporto”. Diversi stati europei hanno inoltre già preso posizione a favore degli animali, ma non l’Italia, che attraverso le parole del Governo ha espresso l’intenzione di mantenere questa pratica crudele e ha ribadito di reputare sufficienti le normative e i controlli esistenti“.
“Anche se il divieto del Regno Unito rappresenta un passo importante, si prevede che la nuova legge dovrà affrontare l’opposizione dell’industria zootecnica. Per questo è fondamentale continuare a sollecitare la politica per garantire che il divieto venga attuato in modo efficace e che tutti gli animali siano protetti dalla crudeltà dei trasporti in tutto il mondo,” ha dichiarato Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality Europa.