Le autorità della repubblica di Sakha, in Jacuzia, nell’estremo oriente della Russia, hanno dichiarato lo stato di emergenza dopo che le inondazioni stagionali hanno sommerso centinaia di case e costretto i residenti a trasferirsi in rifugi temporanei. Quasi 450 case e più di 550 terreni sono stati allagati da quando il fiume Lena, lungo 4.294 chilometri, ha iniziato a esondare la scorsa settimana a causa dei blocchi di ghiaccio, ha riferito il Ministero per le situazioni di emergenza.
Le immagini a corredo dell’articolo mostrano interi villaggi sommersi sott’acqua e soccorritori che si muovono in barca nelle aree colpite. Il Ministero ha detto che almeno una donna anziana è stata salvata e successivamente ricoverata in ospedale. Più di 300 residenti sfollati, tra cui 71 bambini, sono stati collocati in rifugi temporanei.
Lunedì 20 maggio, il Governatore di Sakha, Aysen Nikolaev, ha dichiarato lo stato di emergenza a livello regionale “a causa della difficile situazione delle inondazioni in diversi distretti della repubblica”. “Il villaggio di Khatyryk è stato allagato l’ultima volta circa 100 anni fa, quindi è un duro colpo per la gente”, ha detto Nikolaev.
Le inondazioni primaverili causate dallo scioglimento dei ghiacci sono un evento regolare in alcune parti della Russia, ma le forti piogge, combinate con un clima primaverile anormalmente caldo, hanno portato a gravi inondazioni negli Urali russi e nella Siberia occidentale negli ultimi due mesi.