Stop alla cannabis light. Il governo con un emendamento al ddl sicurezza in esame in Commissione alla Camera propone di intervenire sulla legge a sostegno della filiera della canapa ad uso industriale, con quantità di Thc inferiore allo 0,2%. L’emendamento vieta la coltivazione e la vendita delle infiorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli espressamente indicati nella legge stessa, e quindi quelli industriali consentiti. Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando la cannabis light a quella non light.
Magi: “spinta repressiva e punitiva immotivata”
“Dal governo c’è una spinta repressiva e punitiva immotivata. È drammatico, con questo emendamento il governo vuole definitivamente tagliare le gambe a migliaia di operatori del settore della cannabis light, quella a basso contenuto di Thc. Questo emendamento dice che quella light deve essere equiparata in tutto e per tutto alla cannabis con alto contenuto di Thc, nonostante quella non abbia alcun effetto drogante, proprio per le bassi percentuali di principio attivo“, ha detto all’ANSA il segretario di +Europa Riccardo Magi.
“È un intervento pesante e sbagliato perché avrà un impatto anche dal punto di vista occupazionale su un settore che in questi anni si è sviluppato e in cui operano miglia di lavoratori – ha aggiunto Magi -. Avrà delle conseguenze drammatiche. Sarebbe servito invece un intervento chiarificatore, ma nella direzione opposta“. Ovvero avrebbero dovuto dire “che anche le infiorescenze della canapa possono essere prodotte e commercializzate a maggior ragione perché non hanno effetto drogante”.
“Inoltre nelle democrazie più avanzate, ultima poco fa la Germania, si va verso la legalizzazione della coltivazione e del possesso anche a più alti contenuti di Thc – ha sottolineato Magi – mentre noi abbiamo un governo che sanziona e punisce anche su quella legale”.
L’avvocato Libutti: “se approvato, il ddl aprirà la strada ai contenziosi”
“Così come concepito l’emendamento sembra più mosso da un pregiudizio verso la cannabis e si pone in contrasto con la giurisprudenza che riguarda la canapa industriale. Inutile dire che, se dovesse essere approvato, aprirà la strada a numerosi contenziosi da parte di chi opera da anni nel settore disciplinato dalla 246 del 2016 e svolge un’attività assolutamente lecita“. Lo ha detto all’ANSA Giuseppe Libutti, avvocato costituzionalista che segue aziende di settore della cannabis light.