Quando lo stress ci divora o dormiamo male e poco, anche il sorriso potrebbe risentirne. Uno studio italiano condotto presso l’Università di Siena mette in relazione lo stress percepito e una cattiva qualità del sonno al rischio di parodontite di grado 3 o 4, ovvero una forma grave della malattia che colpisce i tessuti di supporto del dente, cioè le gengive. Condotto da Crystal Marruganti e coordinato da Simone Grandini e Nicola Discepoli, lo studio è stato pubblicato su Journal of Periodontology.
La ricerca, spiega all’ANSA Discepoli, che è anche socio attivo della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), evidenzia che in presenza di forte stress percepito il rischio di presentare la parodontite è addirittura quintuplicato, mentre se la qualità del sonno è scarsa il rischio cresce di tre volte. Insieme, stress e sonno disturbato aumentano il rischio di parodontite di quasi sei volte.
Lo studio ha coinvolto 235 individui cui i ricercatori senesi hanno somministrato dei questionari validati per misurarne stress e qualità del sonno. I partecipanti hanno anche ricevuto un esame del cavo orale e la parodontite è stata diagnosticata seguendo i protocolli delle European Federation of Periodontology/American Academy of Periodontology (EFP/AAP) e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC)/AAP.
È emerso che gli individui stressati o con una cattiva qualità del sonno hanno rispettivamente una probabilità di 5 e 3 volte maggiore di avere la parodontite.
“I risultati di questo studio di natura trasversale (in cui, cioè, i pazienti sono stati monitorati in un solo momento) – spiega Discepoli – suggeriscono che lo stress e la scarsa qualità del sonno potrebbero giocare un ruolo nell’aumentare il rischio dei soggetti adulti di sviluppare la parodontite. Saranno necessari ulteriori ricerche che seguano i pazienti nel tempo (studi di tipo prospettico) per valutare il possibile ruolo di stress e alterazioni del sonno come ‘fattore di rischio’ della parodontite”, conclude.