Il 22 giugno 1978 James Christy, un astronomo presso il Naval Observatory degli Stati Uniti a Flagstaff, Arizona, scoprì un satellite orbitante intorno a Plutone. Questa scoperta non solo arricchì la nostra conoscenza di Plutone, ma inaugurò anche una nuova era nell’esplorazione planetaria. Il satellite venne successivamente chiamato Caronte, in onore del mitologico traghettatore delle anime nell’oltretomba.
Un’osservazione rivoluzionaria
Christy stava analizzando delle immagini fotografiche di Plutone per perfezionare le misurazioni orbitali quando notò qualcosa di insolito. Le immagini mostravano una leggera elongazione su un lato di Plutone, un’irregolarità che non poteva essere spiegata da difetti nella pellicola o da errori di osservazione. Dopo settimane di attenta analisi, Christy concluse che l’anomalia era dovuta alla presenza di un satellite.
La conferma della scoperta di Caronte
La scoperta fu inizialmente accolta con cautela dalla comunità scientifica. Tuttavia, ulteriori osservazioni e analisi confermarono la presenza del satellite. Nel 1985, grazie alle osservazioni della luce stellare occultata da Plutone e Caronte, fu possibile ottenere misurazioni precise delle loro dimensioni e della loro distanza reciproca. Queste osservazioni confermarono che Caronte ha un diametro di circa 1.212 km, poco più della metà di quello di Plutone, e orbita intorno al pianeta nano a una distanza di circa 19.570 km.
Un sistema binario
La scoperta di Caronte ha rivelato che Plutone e il suo satellite formano un sistema binario unico nel suo genere nel nostro Sistema Solare. A differenza della maggior parte dei sistemi pianeta-satellite, in cui il baricentro del sistema è situato all’interno del pianeta principale, il baricentro del sistema Plutone-Caronte si trova all’esterno di Plutone, nel punto dello spazio tra i due corpi. Questo rende Plutone e Caronte un vero e proprio sistema binario piuttosto che un pianeta con un satellite.
Implicazioni della scoperta
La scoperta di Caronte ha avuto importanti implicazioni per la nostra comprensione di Plutone e del Sistema Solare esterno. Ha aperto la strada a ulteriori scoperte, portando alla rivelazione di altri quattro satelliti di Plutone: Notte, Idra, Cerbero e Stige, scoperti tra il 2005 e il 2012.
Inoltre, ha contribuito a rinnovare l’interesse per Plutone, culminato con la missione New Horizons della NASA. Lanciata nel 2006, la sonda New Horizons ha effettuato un sorvolo storico di Plutone e Caronte nel luglio 2015, fornendo immagini e dati senza precedenti sulla geologia, l’atmosfera e le interazioni di questi corpi celesti.