La famosa “goccia che fece traboccare il vaso”: il 28 giugno 1914 l’attentato di Sarajevo

L'assassinio di Sarajevo fu scintilla che accese la Prima Guerra Mondiale
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Il 28 giugno 1914 è passato alla storia come il momento che segnò l’inizio di uno dei conflitti più devastanti del XX secolo: la Prima Guerra Mondiale. In quella data, a Sarajevo, l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria-Este, erede al trono dell’Impero Austro-Ungarico, e sua moglie Sofia, duchessa di Hohenberg, furono assassinati dal nazionalista serbo Gavrilo Princip. Questo evento, spesso descritto come “la goccia che fece traboccare il vaso“, innescò una serie di eventi che portarono alla Grande Guerra.

Il contesto storico

L’Europa all’inizio del XX secolo era un continente intriso di tensioni politiche, nazionalismi in crescita e alleanze militari complesse. L’Impero Austro-Ungarico, un vasto e multietnico conglomerato di popoli, era particolarmente vulnerabile alle crescenti aspirazioni nazionaliste. In Serbia, un fervente movimento nazionalista cercava di unificare tutti gli Slavi del Sud, molti dei quali vivevano sotto il dominio austro-ungarico.

Francesco Ferdinando era visto come un riformatore all’interno dell’Impero, sostenendo una maggiore autonomia per le nazionalità all’interno dello stato. Tuttavia, le sue posizioni erano in contrasto con i nazionalisti serbi, che lo vedevano come un ostacolo ai loro sogni di un Grande Stato Serbo.

L’attentato di Sarajevo

Il 28 giugno 1914 l’arciduca e sua moglie si trovavano a Sarajevo per una visita ufficiale. La data stessa era significativa: il 28 giugno, o Vidovdan, era il giorno di San Vito, una ricorrenza sacra per i serbi, commemorativa della battaglia di Kosovo Polje del 1389. Questa data evocava sentimenti nazionalisti e di orgoglio serbo.

Quel giorno, l’arciduca e la moglie furono vittime di un attentato pianificato dalla Mano Nera, un’organizzazione segreta serba dedita alla liberazione degli Slavi del Sud dall’Impero Austro-Ungarico. Gavrilo Princip, un giovane nazionalista serbo, riuscì ad avvicinarsi alla coppia reale mentre viaggiavano in auto scoperta per le strade di Sarajevo. Princip sparò due colpi di pistola, uccidendo Francesco Ferdinando e Sofia.

Le conseguenze

L’assassinio scosse l’Europa intera. L’Impero Austro-Ungarico, col sostegno della Germania, inviò un ultimatum alla Serbia il 23 luglio 1914, con richieste estremamente severe. Nonostante la Serbia accettasse gran parte delle condizioni, rifiutò quelle che minavano direttamente la sua sovranità.

Il 28 luglio 1914, un mese esatto dopo l’assassinio, l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia. Le intricate alleanze europee fecero il resto: la Russia mobilitò le sue forze in difesa della Serbia; la Germania dichiarò guerra alla Russia e alla sua alleata Francia; e la Gran Bretagna, legata da accordi con la Francia e la Russia, entrò anch’essa nel conflitto. In poche settimane, l’Europa fu trascinata in una guerra totale.

La Prima Guerra Mondiale

Il conflitto che ne seguì, noto come Prima Guerra Mondiale o Grande Guerra, durò dal 1914 al 1918 e coinvolse la maggior parte delle nazioni del mondo. Fu una guerra di trincea, caratterizzata da enormi perdite umane e materiali, che ridisegnò la mappa politica dell’Europa. Imperi crollarono, nuove nazioni emersero, e le conseguenze della guerra posero le basi per ulteriori tensioni che portarono alla Seconda Guerra Mondiale.

L’attentato di Sarajevo un catalizzatore di una serie di eventi

L’assassinio di Francesco Ferdinando e Sofia a Sarajevo fu il catalizzatore di una serie di eventi che cambiarono il corso della storia mondiale. Questo episodio evidenzia come un singolo atto di violenza possa avere ripercussioni enormi, amplificate dalle tensioni politiche e sociali preesistenti.

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