Allerta Meteo, grandine grossa, downburst e piogge eccessive al Nord-Ovest: le aree più colpite

Allerta Meteo, violenti temporali colpiranno il Nord-Ovest dell'Italia sabato 29 giugno: ecco le aree più colpite e i fenomeni previsti
MeteoWeb

Una violenta ondata di maltempo colpirà domani, sabato 29 giugno, il cuore dell’Europa, arrivando ad interessare anche il Nord-Ovest dell’Italia. Protezione Civile e Aeronautica Militare hanno già diramato le loro allerte meteo per un’ondata di maltempo che porterà forti temporali sulle nostre regioni nordoccidentali, in grado di produrre tanta pioggia, grandine grossa e forti raffiche di vento. Di seguito, riportiamo gli outlook temporali emessi dai servizi “Zena Storm Chaser” e “Pretemp”.

L’outlook temporali di Zena Storm Chaser

La perturbazione responsabile della nuova ondata di calore e sabbia sull’Italia si muoverà nella giornata di domani dalla Penisola Iberica verso la Svizzera arrivando a sfiorare il Nord-Ovest italiano. L’energia disponibile alla convezione sarà superiore ai 3000J/kg ma anche il cap sarà molto elevato con inibizione delle celle temporalesche molto forte sulle pianure. L’ingresso di vorticità in quota, con la rotazione delle correnti che diverranno cicloniche, sarà notevole ma l’entrata di aria fredda sarà minima – se non nulla à creando la situazione perfetta del tutto o nulla”, spiegano gli esperti di Zena Storm Chaser.

Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia

I primi fenomeni si svilupperanno sulle Alpi occidentali risultando già molto intensi nel primo pomeriggio in rapido moto dal Piemonte sin verso la Valle d’Aosta. I temporali potranno sfruttare valori di CAPE sino a 1800J/Kg in mezzo alle Alpi, con probabile formazione di chicchi di grandine di medie dimensioni (4-5cm). I fenomeni proseguiranno anche verso il tardo pomeriggio sera con probabili autorigeneranti tra la Valle d’Aosta orientale e il VCO”, si legge.

Le zone favorite per assistere a fenomeni violenti saranno in primis il Canavese e il Biellese, con il rischio di grandinate di medio/grosse dimensione. Una seconda area, dove però il cap sarà maggiore, sarà quella tra il basso Monferrato e la collina di Torino. L’altezza maggiore delle colline rispetto alla pianura potrebbe fornire l’aiuto necessario per far partire la convezione con una o due supercelle in rapido moto verso nord/nord-est”, viene spiegato

Sulla Lombardia, area che presenterà ancora più cap, sarà possibile una cella sulle aree meridionali che si svilupperà sulle colline dell’Oltrepò pavese, tra lo scontro del Marino e del sud-est. Cella che muoverà verso nord rapidamente ma dalle sorti molto dubbie visto la scarsa predisposizione in quell’area a moti convettivi profondi, a causa del massiccio strato di inversione. Su questa regione, le aree più a rischio saranno quelle a nord del Lago di Como, dove sfonderanno i temporali piemontesi. Il livello è solo 1 per la difficoltà di sopravvivenza delle celle temporalesche ma non da sottovalutare per la presenza di parametri convettivi a fondoscala e che quindi possono favorire grandinate di grosse dimensioni”, concludono gli esperti di Zena Storm Chaser.

L’outlook temporali di Pretemp

L’espansione di un anticiclone di matrice sub-tropicale sul bacino centrale del Mediterraneo favorirà condizioni di prevalente stabilità atmosferica sul Centro e Sud Italia mentre al Nord una goccia fredda in quota, attualmente ubicata sulla Penisola Iberica, tenderà a traslare verso le regioni del nord-ovest; ad essa sarà associato un aumento della divergenza e della velocità del flusso in quota, che si disporrà da meridione”, si legge nell’outlook temporali di Pretemp. “Inoltre, l’avvezione di vorticità positiva a ridosso del dominio previsionale potrebbe incentivare la genesi di moti ascensionali, specie sul comparto alpino e prealpino. La situazione nei bassi strati, invece, sarà caratterizzata dall’arrivo di aria più umida proveniente dal Mar Adriatico, alla quale sarà associato un cospicuo aumento dell’energia potenziale disponibile alla convezione”, viene spiegato.

“I temporali saranno più probabili Oltralpe e lungo la catena alpina e prealpina come anche nelle alte pianure del Nord-Ovest, più incerto invece l’innesco in aperta pianura. Un livello 3 è stato emesso per alte pianure, Prealpi e zone alpine tra Valle d’Aosta, Alto Piemonte e zona Laghi lombarda, Canton Ticino per grandinate anche di medio-grandi dimensioni, downbursts e piogge eccessive.

I livelli di pericolosità 2 e 1 sono stati emessi per le zone limitrofe al livello 3 per le medesime pericolosità ma con probabilità di innesco via via inferiori, specie in aperta Pianura Padana; tuttavia su tutte le zone in caso di innesco di temporali, questi potranno risultare forti”, si legge.

Nord-Ovest dell’Italia

Il jetstream risulterà accelerato e si presenterà divergente in quota, e ad esso sarà associata l’avvezione di vorticità positiva sulle regioni nordoccidentali. Allo stesso tempo, l’afflusso di aria più umida proveniente dal Mar Adriatico comporterà un aumento dei valori di CAPE fin oltre i 2000 J/kg (con picchi di MUCAPE anche superiori ai 3000 J/kg), supportando la genesi di convezione temporalesca anche intensa. I valori di Deep Layer Shear potranno assestarsi anche intorno ai 20-30 m/s, associati a SRH 0-3km >300 m^2/s^2 e favoriranno dunque l’organizzazione delle celle temporalesche, specie a partire dal pomeriggio, le quali potranno essere in grado di generare grandine di medie-grandi dimensioni; ipotesi supportata anche dai radiosondaggi simulati per il NW, i quali mettono in evidenza la presenza di elevata quantità di energia potenziale nella Hail Growth Zone (-10°C / -25°C)”, spiegano da Pretemp.

Considerati i valori di shear nei primi 6 km, oltre alla presenza di aria leggermente più secca alle quote della media troposfera, non sono da escludere downbursts. Le precipitazioni potrebbero risultare localmente molto intense, con abbondanti accumuli in brevi lassi di tempo, supportate da valori anche superiori ai 40 mm di PWAT principalmente sui rilievi alpini e prealpini. La formazione di fenomeni vorticosi al momento viene ritenuta secondaria anche se non completamente esclusa in caso di formazione di una forte supercella in aperta pianura”, si legge ancora.

“Viste le condizioni ambientali simulate, saranno possibili sistemi multicellari ma anche supercellari sulle zone di pianura del Nord-Ovest (specie verso le alte pianure); tuttavia in aperta pianura i fenomeni sono più incerti per alcuni motivi: la forte ventilazione meridionale in quota che tenderà a spingere i temporali verso i rilievi;  la possibile presenza di nuvolosità medio-alta dal mattino anche incentivata parzialmente dalla presenza di polvere desertica”, spiegano gli esperti di Pretemp.

Tuttavia, nonostante ciò, sui rilievi specie dell’alto Piemonte, Valle d’Aosta, Canton Ticino e Zona Laghi lombarda oltre che sulle pedemontane/pianure limitrofe il buon allineamento nelle simulazioni modellistiche sia deterministiche che ensemble/eps fanno propendere per l’emissione di un livello massimo di allerta (3). Man mano che si procede verso sud, in aperta pianura, la probabilità di innesco si attenua, motivo per cui i livelli di pericolosità emessi calano progressivamente”, concludono.

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