Assistenti digitali e intelligenza artificiale: la sfida tra i giganti tech

Google, OpenAI, Meta e presto anche Apple sono i principali attori che si contendono questo nuovo scenario
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Il futuro è sempre più centrato sulla multimodalità e la pervasività, con assistenti virtuali che scrivono, parlano e persino vedono come noi. Questi assistenti sono sempre più integrati nei nostri smartphone e sui social network, diventando parte integrante della nostra vita quotidiana. Ci troviamo di fronte a un’era in cui l’intelligenza artificiale si evolve, aggiungendo anche un tocco di intelligenza emotiva, che cambia radicalmente il modo in cui interagiamo con la tecnologia.

Google, OpenAI, Meta e presto anche Apple sono i principali attori che si contendono questo nuovo scenario. La competizione è serrata e il futuro dei software assistenti si prospetta come uno dei campi più affascinanti e promettenti della tecnologia moderna.

Siamo all’inizio di una rivoluzione nella modalità di interrogare ed esplorare i dati, sia nell’esperienza quotidiana che nelle decisioni strategiche,” ha spiegato all’ANSA Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano.

OpenAI è stata la prima a lanciare il guanto di sfida con ChatGPT, su cui Microsoft ha investito milioni di dollari. Recentemente, OpenAI ha presentato GPT-4o, dove la ‘o’ sta per ‘omnia’. Questo modello multimodale è capace di interagire anche con la voce, in diverse lingue e toni. Tuttavia, non è mancata la controversia, con l’attrice Scarlett Johansson che ha sollevato questioni riguardo alla possibile clonazione della sua voce, divenuta simbolo dell’IA grazie al film “Her”.

Google ha risposto prontamente: alla sua conferenza per sviluppatori, ha svelato il prossimo volto del suo chatbot, che, come ChatGPT, diventerà multimodale. Questo nuovo chatbot sarà in grado di analizzare non solo testi, ma anche foto e video, sia registrati che in tempo reale, utilizzando le fotocamere del telefono o un paio di occhiali.

Meta, da parte sua, già offre queste funzionalità con la sua intelligenza artificiale integrata negli ultimi modelli di Ray-Ban, anche se attualmente solo negli Stati Uniti. La casa madre di Facebook, Instagram e WhatsApp ha inoltre annunciato che estenderà Meta AI, l’intelligenza artificiale già lanciata negli USA, per essere integrata nelle sue piattaforme con funzioni dedicate alla ricerca e alla creazione di contenuti.

Solo pochi anni fa le aziende hanno iniziato a sviluppare i primi assistenti digitali con risultati abbastanza deludenti. L’arrivo dell’intelligenza artificiale generativa ha riportato un crescente interesse verso queste applicazioni,” ha sottolineato Piva.

Anche Elon Musk, con il suo progetto Grok, non vuole perdere l’opportunità di investire nell’IA, in particolare quella legata ai social media, già integrata in X. Nel frattempo, una rivoluzione sembra profilarsi anche per Apple, finora l’unico grande player tecnologico a rimanere in disparte sul fronte dell’intelligenza artificiale.

La conferenza degli sviluppatori di giugno potrebbe segnare un significativo rinnovamento per l’assistente digitale Siri e altre novità. Secondo numerose indiscrezioni, sono in corso trattative tra Cupertino e OpenAI per integrare ChatGPT nei futuri sistemi operativi di Apple, aprendo così una nuova era di innovazione per l’azienda.

Gli annunci di OpenAI, Google e altre big tech si susseguono e continueranno a farlo anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni: dovremo imparare a convivere con un cambiamento delle nostre modalità lavorative, ma anche con nuove modalità di esperienza oggi ancora sconosciute. L’impatto di queste tecnologie sarà significativo nella competitività di svariati settori. Sarà necessario per le aziende attivare task force di approfondimento su questi temi, mentre i consumatori dovranno alimentare la propria curiosità cercando di comprendere le opportunità per il proprio lavoro e la vita quotidiana,” ha concluso l’esperto del Politecnico di Milano.

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