Bimbo morto nel pozzo: indagata anche la soccorritrice

Al vaglio della Procura anche la posizione della volontaria che si è calata nel pozzo per soccorrere il bambino
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È stata iscritta nel registro degli indagati, per la morte del bimbo di 10 anni caduto in un pozzo artesiano di Palazzolo Acreide, nel Siracusano, anche la donna che ha invano cercato di soccorrerlo, calandosi giù. Si tratta di una educatrice della onlus che aveva organizzato l’escursione a cui il piccolo partecipava con un gruppo di bambini, alcuni dei quali disabili. L’iscrizione è comunque un atto dovuto per consentire alla donna di nominare un consulente che possa partecipare all’autopsia, esame irripetibile.

L’autopsia sul corpo del bimbo sarà effettuata la prossima settimana e vi parteciperanno anche i consulenti delle persone finite nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo: sei educatori – che accompagnavano il bambino e un’altra ventina di ragazzi alcuni disabili alla visita a una fattoria didattica prevista dal campo estivo organizzato dalla Fondazione Anffas ‘Doniamo Sorrisi’- e Giuseppe Giardina, proprietario della struttura che i bambini avrebbero dovuto visitare e Presidente della onlus. Al vaglio della Procura anche la posizione della volontaria che si è calata nel pozzo per soccorrere la vittima.

Il dolore della famiglia e della comunità

Bambino “mio sei una perla rara, ti amiamo vita nostra, il nostro cuore è in frantumi e la nostra anima è nera come la notte. Vita mia, noi siamo morti con te dentro quel maledetto pozzo”. Lo scrive la madre del bambino, che affida ai social il suo dolore ed il suo amore pubblicando una foto del figlio.

E ieri sera centinaia di persone hanno preso parte alla veglia di preghiera per il bimbo. Nella Basilica di San Paolo, il parroco don Marco Politini ha dedicato il momento di ricordo e di preghiera al bambino. Mentre continuano i riti religiosi, sono stati sospesi i festeggiamenti in onore del patrono di Palazzolo San Paolo che si celebra proprio oggi.

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