Caccia al canguro nell’Alto Novarese: una storia di fuga e solidarietà

Un aspetto cruciale della vicenda è la sicurezza del canguro
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La tranquilla comunità di Agrate Conturbia, situata nell’Alto Novarese, è stata recentemente scossa da un evento tanto straordinario quanto inaspettato: la fuga di un canguro dal parco faunistico Torbiera. Questo parco, noto per la sua dedizione alla conservazione di specie rare e in via di estinzione, è diventato il centro di una vicenda che ha rapidamente catturato l’attenzione dei media e della popolazione locale.

La fuga del canguro

Il protagonista di questa storia è un esemplare di Wallabia delle paludi, un canguro di piccole dimensioni, noto per il suo carattere socievole e innocuo. La fuga è avvenuta in seguito a un forte temporale che ha abbattuto parte della recinzione del parco. La notizia ha iniziato a diffondersi solo quando un video dell’animale, ripreso mentre saltellava su una strada del vicino comune di Divignano, è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Sei di Divignano se…“. Il video è diventato rapidamente virale, scatenando una caccia al canguro in tutto l’Alto Novarese.

Il Parco Faunistico Torbiera

Il parco faunistico Torbiera è una vasta area naturalistica che si estende nel comune di Agrate Conturbia. Fondato alla fine degli anni ’70, il parco è impegnato nella conservazione di specie animali rare e in via di estinzione, provenienti da tutto il mondo. Attualmente, ospita sette esemplari di Wallabia delle paludi, originari dell’Australia. La struttura è dotata di recinzioni sicure e di un ambiente che riproduce fedelmente gli habitat naturali delle specie ospitate.

Il temporale che ha causato la fuga del canguro è stato particolarmente violento, con forti raffiche di vento e piogge torrenziali che hanno danneggiato una sezione della recinzione. Nonostante le immediate misure di sicurezza adottate dal personale del parco, uno dei canguri è riuscito a scappare. La direzione del parco ha immediatamente avviato le ricerche, ma l’animale sembra essersi rifugiato in una zona di vegetazione molto folta all’interno di un’azienda agricola vicina, rendendo difficile la sua individuazione.

La comunità locale ha reagito con un misto di stupore e preoccupazione alla notizia della fuga. La pagina Facebook “Sei di Divignano se…” è stata inondata di commenti e segnalazioni da parte degli abitanti, molti dei quali si sono offerti volontari per partecipare alle ricerche. Il sindaco di Divignano ha invitato chiunque avvistasse il canguro a contattare immediatamente la polizia locale per garantire un recupero sicuro e tempestivo dell’animale.

Il recupero del canguro

Il recupero del canguro presenta diverse sfide. In primo luogo, l’area in cui si ritiene che l’animale si sia rifugiato è caratterizzata da una vegetazione estremamente densa, che complica le operazioni di ricerca. Inoltre, i canguri sono animali timidi e facilmente spaventabili, il che rende necessario un approccio delicato per evitare di stressare ulteriormente l’animale. Il personale del parco sta lavorando a stretto contatto con le autorità locali e con esperti in fauna selvatica per sviluppare un piano di recupero efficace.

Un altro aspetto cruciale della vicenda è la sicurezza del canguro. Sebbene sia una specie innocua, il Wallabia delle paludi potrebbe affrontare diversi pericoli nel suo ambiente non naturale. Tra questi, il rischio di essere investito da veicoli o di incappare in trappole o recinzioni. Per questo motivo, è fondamentale che le operazioni di recupero siano condotte il più rapidamente possibile.

Un aspetto positivo emerso da questa situazione è la solidarietà dimostrata dalla comunità. Molti abitanti di Agrate Conturbia e dei comuni limitrofi si sono offerti volontari per aiutare nelle ricerche, dimostrando un grande spirito di cooperazione e un forte senso di responsabilità verso la fauna locale. Questa mobilitazione ha non solo accelerato le operazioni di ricerca, ma ha anche rafforzato il legame tra i membri della comunità.

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