Cinghiali: SOS coltivazioni, migliaia di agricoltori in piazza

Si estende la mobilitazione: dall’Emilia Romagna all’Abruzzo fino alla Sardegna per salvare le campagne e tutelare la sicurezza degli automobilisti
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Dall’Emilia Romagna all’Abruzzo fino alla Sardegna, si estende da Nord a Sud la mobilitazione della Coldiretti con migliaia di agricoltori che scendono in piazza per fermare l’invasione dei cinghiali. L’appuntamento è per domani, giovedì 27 giugno, con le manifestazioni programmate a Bologna, L’Aquila e Cagliari, sotto le sedi della Regione per chiedere l’adozione immediata di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, facendo applicare a livello locale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno.

Dopo le mobilitazione di Umbria, Lombardia e Calabria, l’impegno delle istituzioni

La nuova mobilitazione segue quelle fatte in Umbria, ieri e in Lombardia e Calabria, dello scorso 18 giugno, con gli agricoltori della Coldiretti che hanno sfilato per le vie di Perugia, Milano e Cosenza con trattori e cartelli, per lanciare il proprio grido d’allarme rispetto a una presenza fuori controllo dei cinghiali che ha assunto i contorni di una vera e propria calamità naturale. In tutte e tre le città, sono intervenuti anche i vertici regionali che hanno voluto incontrare gli agricoltori. In Umbria, la presidente Donatella Tesei, ha annunciato l’impegno a dare il via libera al Piano straordinario per la gestione e il contenimento dei cinghiali e al Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali del Commissario straordinario alla PSA.

Così come a Milano il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana insieme all’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi e a Cosenza l’assessore all’agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo, hanno promesso agli agricoltori in presidio di dare risposte immediate a un problema che mette a serio rischio la sopravvivenza di tante aziende.

I cinghiali assediano campagna e città

Sono circa 2,3 milioni i cinghiali presenti oggi sul territorio nazionale che assediano ormai città e campagne devastando colture, causando incidenti stradali e compromettendo l’equilibrio ambientale con la perdita di biodiversità. Le mobilitazioni, dopo Sardegna, Abruzzo ed Emilia Romagna, passeranno per le strade della Puglia, del Molise, delle Marche e via via in tutte le altre regioni. Secondo una stima Coldiretti, i branchi causano danni per 200 milioni di euro all’anno alle coltivazioni, ma al conto vanno aggiunti anche i 170 incidenti stradali con morti e feriti causati dagli animali selvatici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.

I cinghiali rappresentano anche il principale veicolo di diffusione della peste suina africana, una malattia innocua per l’uomo ma che minaccia la sopravvivenza della norcineria nazionale, una filiera che vale complessivamente circa 20 miliardi. Secondo le attuali regole, basta un cinghiale malato rinvenuto a chilometri di distanza da una stalla per far scattare la decisione di abbattere migliaia di maiali perfettamente sani.

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