Ieri, 20 giugno 2024, è stato un giorno speciale: alle 22:51 ora italiana è scoccato il Solstizio d’Estate, il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero settentrionale, che è stato è stato il più anticipato degli ultimi 228 anni. Questo evento segna non solo l’inizio dell’Estate, ma anche una serie di cambiamenti che si verificheranno nei prossimi decenni.
La scienza del Solstizio d’Estate
Il termine “solstizio” deriva dal latino “solstitium“, che significa “sole fermo“. Ciò perché durante il solstizio, il Sole raggiunge il suo punto più alto nel cielo a mezzogiorno e sembra fermarsi prima di iniziare il suo cammino discendente. Nel Solstizio d’Estate, il Sole sorge e tramonta nei punti più a Nord/Est e Nord/Ovest dell’anno. Questo fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre di 23,5 gradi rispetto al piano dell’orbita terrestre intorno al sole.
Un evento speciale
Il Solstizio di ieri è stato il più anticipato dal 1796. Questa variazione nella data del Solstizio è dovuta alle peculiarità del calendario gregoriano, che divide l’anno in 365 giorni, nonostante il tempo reale che la Terra impiega per completare un’orbita completa intorno al Sole sia di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi. Per compensare questa discrepanza, ogni 4 anni viene aggiunto un giorno bisestile, ma anche questo sistema ha delle imperfezioni.
Un meccanismo complesso
Ogni 4 anni, infatti, si accumulano 23 ore e 15 minuti in eccesso, che vengono parzialmente compensati saltando un giorno bisestile ogni 4 secoli. Il prossimo “reset” del calendario avverrà nel 2100. Fino ad allora, durante gli anni bisestili come questo, il Solstizio si verificherà 18 ore prima dell’anno precedente e 45 minuti prima del precedente anno bisestile. Questo significa che ogni anno bisestile successivo fino alla fine del millennio vedrà il Solstizio più anticipato rispetto al 1796 di 45 minuti.
Origini cosmiche
Le origini dell’inclinazione terrestre risalgono a oltre 4 miliardi di anni fa, durante la formazione della Terra. Il nostro pianeta subì collisioni gigantesche con altri corpi celesti. L’ultima di queste, con un pianeta delle dimensioni di Marte chiamato Theia, ebbe un impatto così violento da trasformare la superficie terrestre in un inferno di magma e da proiettare rocce e polveri nello Spazio, dando origine alla nostra Luna. Questo impatto colossale diede anche alla Terra la sua inclinazione caratteristica, che a sua volta ha determinato l’alternarsi delle stagioni e ha favorito lo sviluppo di ecosistemi complessi.
Spettacolo in cielo
A poca distanza dal Solstizio, domani, 22 giugno 2024, gli appassionati di astronomia ammireranno una splendida “Luna della Fragola“, la Luna Piena più bassa dell’anno. Questo evento, oltre a offrire uno spettacolo visivo straordinario, rappresenta un ulteriore legame tra i cicli celesti e quelli terrestri.
Solstizio d’Estate, non solo un evento astronomico
Il Solstizio d’Estate non è solo un evento astronomico significativo, ma anche un promemoria della complessità e della bellezza del nostro pianeta e del suo posto nell’universo. Mentre ci godiamo le lunghe giornate estive, possiamo riflettere su come i movimenti della Terra e del Sole abbiano influenzato la vita sul nostro pianeta, modellando stagioni, culture e civiltà attraverso i millenni.