Il nucleo della Terra ha iniziato a rallentare dal 2010: dobbiamo preoccuparci?

Il rallentamento del nucleo interno è un fenomeno complesso che coinvolge diverse forze geofisiche
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Una scoperta scientifica di rilevanza mondiale ha rivelato che il nucleo interno della Terra ha iniziato a rallentare la sua velocità intorno al 2010. Questo fenomeno, individuato grazie a un’analisi dettagliata dei dati sismici provenienti da terremoti e test nucleari, rappresenta un cambiamento significativo nelle dinamiche terrestri, portando a nuove domande sulla complessa interazione tra i diversi strati del nostro pianeta.

Il nucleo della Terra

Il nucleo interno, che è una sfera solida di ferro-nichel situata a più di 3.000 miglia sotto la superficie terrestre, è circondato da un nucleo esterno liquido dello stesso materiale, e il suo comportamento ha un impatto diretto su molteplici processi geofisici, inclusi il campo magnetico terrestre e le forze gravitazionali.

La scoperta che il nucleo interno ha iniziato a rallentare contrasta con decenni di osservazioni precedenti, in cui si pensava che questo strato rotasse più velocemente della superficie terrestre, sollevando nuove questioni e necessitando di un ripensamento delle teorie esistenti sulla dinamica interna del pianeta. Il team di scienziati dell’USC (University of Southern California) ha svolto un ruolo cruciale in questa scoperta, analizzando attentamente un’ampia gamma di dati sismici raccolti da varie fonti, tra cui terremoti e test nucleari, per giungere a queste nuove conclusioni. Questi dati hanno rivelato che, intorno al 2010, il nucleo interno ha iniziato a mostrare un rallentamento significativo rispetto alla superficie del pianeta, un fenomeno mai osservato prima con tale chiarezza.

Le dinamiche del nucleo della Terra

Gli scienziati della USC hanno dimostrato che il nucleo interno della Terra, composto da una sfera solida di ferro-nichel, sta rallentando rispetto alla superficie del pianeta. Questo risultato, pubblicato sulla rivista Nature il 12 giugno, segna un cambiamento nella comprensione del movimento interno della Terra, dopo decenni in cui si era ritenuto che il nucleo interno ruotasse più velocemente della superficie terrestre.

La scoperta rappresenta un cambiamento significativo nelle dinamiche terrestri, poiché suggerisce che il nucleo interno, anziché mantenere la sua velocità superiore alla rotazione della superficie, stia ora muovendosi a un ritmo più lento. John Vidale, professore di Scienze della Terra presso l’USC Dornsife College of Letters, Arts and Sciences, ha dichiarato: “Quando ho visto per la prima volta i sismogrammi che suggerivano questo cambiamento, sono rimasto perplesso. Ma quando abbiamo trovato altre due dozzine di osservazioni che segnalavano lo stesso schema, il risultato era inevitabile. Il nucleo interno aveva rallentato per la prima volta in molti decenni.” Questo rallentamento del nucleo interno ha implicazioni significative per la nostra comprensione delle dinamiche interne della Terra, poiché influisce su vari processi geofisici, inclusi il campo magnetico terrestre e le interazioni gravitazionali con il mantello.

La relatività del rallentamento

Il rallentamento del nucleo interno è un fenomeno complesso che coinvolge diverse forze geofisiche. Si ritiene che il nucleo interno stia rallentando a causa dell’influenza del nucleo esterno liquido e delle attrazioni gravitazionali del mantello terrestre. Questo cambiamento è significativo perché suggerisce che il nucleo interno, invece di ruotare più velocemente, si stia ora muovendo a un ritmo più lento rispetto alla superficie del pianeta.

Il nucleo interno della Terra, situato a più di 3.000 miglia sotto la superficie, è una sfera solida di ferro-nichel circondata da un nucleo esterno liquido. Questo strato solido, con dimensioni paragonabili a quelle della Luna, è inaccessibile e invisibile direttamente, rendendo necessarie tecniche indirette come l’analisi delle onde sismiche per studiarne il comportamento. Il rallentamento del nucleo interno è stato causato dal rimescolamento del nucleo esterno di ferro liquido che lo circonda, che genera il campo magnetico terrestre, nonché dalle attrazioni gravitazionali provenienti dalle regioni dense del mantello roccioso sovrastante. Questo cambiamento nelle dinamiche del nucleo interno ha implicazioni significative per la nostra comprensione della geofisica terrestre, poiché influenza vari processi che regolano il comportamento della Terra nel suo complesso.

Una nuova interpretazione

Vidale e Wei Wang dell’Accademia cinese delle scienze hanno adottato un metodo innovativo per analizzare i dati sismici. Utilizzando forme d’onda e terremoti ripetuti, che producono sismogrammi identici, i ricercatori hanno potuto ottenere una visione più chiara delle dinamiche del nucleo interno. Lo studio ha coinvolto l’analisi di dati sismici registrati attorno alle Isole Sandwich Meridionali da 121 terremoti ripetuti tra il 1991 e il 2023, oltre a dati provenienti da test nucleari sovietici, francesi e americani. Questi dati hanno permesso di osservare il rallentamento del nucleo interno e di collegarlo al rimescolamento del nucleo esterno di ferro liquido, che genera il campo magnetico terrestre, e alle attrazioni gravitazionali delle regioni dense del mantello sovrastante.

La tecnica dei terremoti ripetuti è particolarmente utile in questo tipo di studi perché permette di eliminare molti degli effetti di disturbo che possono influenzare i sismogrammi, fornendo così un quadro più chiaro e preciso delle dinamiche interne della Terra. Vidale ha affermato che il rallentamento della velocità del nucleo interno è stato causato dal rimescolamento del nucleo esterno di ferro liquido che lo circonda, che genera il campo magnetico terrestre, nonché dalle attrazioni gravitazionali provenienti dalle regioni dense del mantello roccioso sovrastante. Questa scoperta rappresenta un passo importante nella comprensione delle dinamiche interne della Terra e offre nuove prospettive per ulteriori ricerche in questo campo.

L’impatto sulla superficie terrestre

Le implicazioni del rallentamento del nucleo interno sulla superficie terrestre sono ancora oggetto di studio. Vidale ha affermato che il cambiamento potrebbe alterare leggermente la durata di una giornata di frazioni di secondo, rendendolo quasi impercettibile: “È molto difficile da notare, nell’ordine di un millesimo di secondo, quasi perso nel rumore degli oceani agitati e dell’atmosfera.” Questo suggerisce che, sebbene il rallentamento del nucleo interno sia un fenomeno significativo dal punto di vista geofisico, le sue implicazioni pratiche per la vita quotidiana sulla superficie terrestre potrebbero essere minime. Tuttavia, il cambiamento nella rotazione del nucleo interno potrebbe avere effetti a lungo termine che non sono ancora completamente compresi.

La futura ricerca degli scienziati dell’USC mira a tracciare con maggiore precisione la traiettoria del nucleo interno per comprendere meglio le cause e le conseguenze di questo rallentamento. “La danza del nucleo interiore potrebbe essere ancora più vivace di quanto sappiamo finora“, ha detto Vidale, sottolineando la complessità e l’importanza di ulteriori indagini. Questa ricerca potrebbe rivelare nuovi dettagli sulle interazioni tra i vari strati della Terra e su come queste interazioni influenzano il comportamento del pianeta nel suo complesso. La capacità di rilevare e interpretare questi cambiamenti attraverso l’analisi sismica è un esempio dell’ingegno scientifico nel superare le limitazioni fisiche e tecnologiche.

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