La battaglia legale dei galli: “disturbano i vicini”

Questa decisione, basata sulla "legittima discrezionalità amministrativa", implica che l'allevatore dovrà ora rispettare le disposizioni che consentono solo alle galline di pascolare nel suo giardino
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Nel tranquillo quartiere di Chirignago, nei sobborghi di Mestre, una controversia inaspettata ha scatenato una battaglia legale tra un appassionato di galline e i suoi vicini infastiditi dal canto mattutino dei galli. La vicenda, che ha visto contrapporsi il diritto di un residente di mantenere un pollaio domestico per uso familiare e il diritto dei vicini di godere della tranquillità domestica, ha trovato una svolta con la decisione del Tribunale amministrativo regionale del Veneto.

La battaglia legale dei galli

Tutto ha avuto inizio quando l’allevatore ha ottenuto regolarmente il permesso comunale di tenere galline nel suo giardino per la produzione di uova fresche per consumo personale. Tuttavia, ben presto i vicini si sono lamentati del rumore incessante proveniente dal pollaio, in particolare dai galli che, secondo le loro testimonianze, cantavano incessantemente dalle prime ore del mattino fino al tramonto, per un totale di quindici ore al giorno. La questione è stata portata all’attenzione delle autorità locali, con un vicino che ha presentato un esposto lamentando disturbo acustico continuo e anche presunti problemi igienici derivanti dal pollaio.

La risposta delle autorità è stata decisa: l’Unità sanitaria locale (Ulss 3 Serenissima) ha raccomandato l’eliminazione dei galli dall’aia per ridurre il disturbo percepito dai residenti circostanti. Di fronte a questa determinazione, l’allevatore ha deciso di appellarsi al Tribunale amministrativo regionale del Veneto, sperando di poter mantenere i suoi amati galli nonostante le restrizioni imposte.

Il Tar del Veneto, dopo aver esaminato attentamente il caso, ha concluso che la decisione dell’Ulss e del Comune di escludere i galli dal pollaio era legittima e proporzionata. Il tribunale ha sottolineato la necessità di bilanciare i diritti dell’allevatore con quelli dei vicini, riconoscendo il diritto di quest’ultimi a vivere in un ambiente privo di disturbi continui.

Questa decisione, basata sulla “legittima discrezionalità amministrativa”, implica che l’allevatore dovrà ora rispettare le disposizioni che consentono solo alle galline di pascolare nel suo giardino, limitandone il numero e assicurandosi che tutte siano di sesso femminile. Questa misura è pensata per ridurre al minimo possibile il rumore che disturba la quiete della zona residenziale.

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