Negli ultimi anni, uragani devastanti come Michael, Dorian, Ian, Nicole e Idalia sono stati osservati attentamente da uno dei satelliti più potenti della NOAA, in orbita geostazionaria dalla fine del 2017. Ora, il successore, il satellite GOES-U, è pronto per il lancio previsto il 25 giugno, con una finestra di 2 ore, dal Kennedy Space Center, dalla storica Space Coast della Florida, a bordo di un Falcon Heavy di SpaceX.
Una nuova era per la meteorologia satellitare
GOES-U è il 19° Satellite Geostazionario Operativo Ambientale (GOES) nella partnership tra NOAA e NASA, iniziata con il lancio del primo satellite nel 1975. Questo satellite rappresenta il quarto e ultimo della serie GOES-R, i satelliti più avanzati per le previsioni meteorologiche.
Pam Sullivan, direttrice del programma dei satelliti della NOAA, ha evidenziato che la serie GOES-R offre una quantità di dati circa 60 volte maggiore rispetto alla generazione precedente, grazie al suo strumento principale, l’Advanced Baseline Imager (ABI), capace di scattare immagini dei fenomeni atmosferici ogni 30 secondi. Ciò ha rivoluziona le previsioni in tempo reale, permettendo ai meteorologi locali di fornire aggiornamenti immediati sulle condizioni climatiche.
Tecnologia avanzata per previsioni accurate
Il satellite GOES-U è dotato di un mapper operativo per i fulmini, il primo nel suo genere in orbita geostazionaria, capace di catturare immagini a una frequenza di 500 volte al secondo. Questo strumento è cruciale per monitorare l’intensificazione delle tempeste e degli uragani, così com gli incendi boschivi innescati dai fulmini.
Dan Lindsey, chief scientist del programma GOES-R, ha spiegato che il National Weather Service e il National Hurricane Center si affidano ai modelli meteorologici come principale strumento di previsione, e i satelliti forniscono i migliori dati per comprendere le condizioni attuali in tutto il mondo. “Sapere dove sono le nuvole, qual è la distribuzione della temperatura e del vapore acqueo nell’atmosfera, e la forza dei venti nella corrente a getto è fondamentale per prevedere cosa accadrà domani,” ha detto Lindsey.
Guardando al futuro
Il costo totale stimato per la costruzione, il lancio e la manutenzione dei quattro satelliti della serie GOES-R è compreso tra 7 e 8 miliardi di dollari, con una durata prevista di 10-20 anni. Una volta in orbita, GOES-U sarà rinominato GOES-19 e prenderà il posto del GOES-East, monitorando l’emisfero orientale inclusi l’Atlantico e i Caraibi.
Un’aggiunta significativa a GOES-U è uno strumento chiamato coronografo compatto, destinato a osservare la corona solare e a monitorare le espulsioni di massa coronale che possono influenzare la Terra con tempeste geomagnetiche. Jim Spann, scienziato senior per il meteo spaziale della NOAA, ha sottolineato l’importanza di questo strumento per fornire avvisi tempestivi in caso di tempeste geomagnetiche.
Con il lancio di GOES-U, la NOAA garantisce la continuità della sorveglianza meteorologica fino all’introduzione di una nuova serie di satelliti, i Geostationary Extended Observations (GeoXO), previsti non prima del 2032 e con una durata di vita fino agli anni 2050.