L’Emilia Romagna è sferzata da giorni da piogge incessanti che stanno determinando frane, esondazioni dei corsi d’acqua e tanti danni. In regione si spazia dai 130mm di pioggia cumulata nel bacino dell’Enza (con punte fino a 160mm) ai 125mm in quello del Parma, dai 120mm in quello del Crostolo ai 113mm in quello del Secchia (con picchi fino a 190mm), fino ai 90mm di Taro e Nure: è la media areale, ossia la quantità di pioggia, caduta nelle ultime 24 ore nelle aree della regione dove scorrono questi corsi d’acqua. Nella giornata di ieri risultano 112mm di pioggia sulla macroarea E (montagna e collina delle province di Parma, Reggio e Modena): si tratta del massimo storico della serie per quest’ambito territoriale.
L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile sta gestendo piene importanti sui fiumi Secchia, Tresinara e Arda, quest’ultimo interessato dallo sfioro della diga di Mignano. Durante la notte si sono verificate piene importanti con superamenti di soglia 3 sull’Arda, il Samoggia, il Tiepido, il Secchia e l’Enza. Sono entrate in funzione tutte le casse di espansione, su Secchia, Panaro, Enza, Crostolo e Parma. L’Agenzia regionale sta intervenendo a supporto dei territori per gli effetti al suolo di frane, smottamenti della viabilità e ruscellamenti, alcuni già in via di risoluzione.
La Città metropolitana di Bologna segnala che dalla giornata di ieri il ponte sul torrente Samoggia in località Savigno, lungo la SP27, è chiuso in via precauzionale a causa di un danneggiamento al manto stradale della rampa di accesso dovuto al maltempo. “Il ponte rimarrà chiuso per qualche giorno – comunica Palazzo Malvezzi – fino al compimento delle verifiche statiche”. Nel frattempo, il traffico è deviato sulla strada comunale via dei Mulini, con cartellonistica presente sul posto.
Il vicepresidente della Regione con delega alla Protezione Civile, Irene Priolo, si sta recando a Parma, alla sala operativa provinciale integrata (Sopi), per fare il punto della situazione con prefettura ed enti locali.
A Carpineti in 24 ore la pioggia di tutto ottobre
A Carpineti, nel Reggiano, in 24 ore è scesa più del doppio della pioggia che, mediamente, cade in un mese piovoso come ottobre: 172 millimetri. In un comprensorio argilloso come l’Appennino, questa “pioggia record” ha causato numerosi danni. Lo segnalano gli uffici comunali, parlando di “situazione gravissima con moltissime strade chiuse, che stiamo provando a riaprire. Il Comune di Carpineti è devastato“, assicura Giuseppe Ruggi, neosindaco tuttora senza giunta.
Sono interessate sia la vallata di Tresinaro sia quella del Secchia (a Costalta sono oltre 50 i metri di smottamento, a Valestra risulta distrutta la via Verabolense e c’è un’abitazione isolata). Si registrano allagamenti a Colombaia, un ponte saltato a Velluciana, criticità a Ceriola, Savognatica, Santa Caterina. È stata interrotta la provinciale per Castello, così come a Dorgola, mentre sono state colpite Carbonia, S. Donnino e Romagnano, con altri smottamenti. Al momento la situazione è comunque in miglioramento grazie all’intervento dei volontari di Protezione Civile, dei tecnici comunali, di “tanti cittadini che con mezzi propri hanno contribuito ad attenuare i disagi delle piogge copiose“, aggiungono in Comune a Carpineti.
Tanti danni all’agricoltura
Intanto, gli agricoltori dell’Emilia Romagna stanno di nuovo contando i danni a causa del maltempo. Si registrano danni e disagi su tutto il territorio sia alle coltivazioni che alle infrastrutture. “In montagna – informa Coldiretti Modena – a causare i principali danni sono smottamenti e frane che bloccano le strade rendendo difficoltosa, se non impossibile, l’accesso alle aziende e la raccolta del latte come nel caso di via Barleda a Guiglia dove sono quattro le stalle ad essere a rischio isolamento”.
A Palagano, invece, il ruscellamento causato dalle piogge sui terreni collinari ha dilavato i campi appena seminati dell’azienda Il Monte, trascinando a valle terra e detriti i quali hanno ostruito i canali di scolo e provocato ulteriori allagamenti. A Serramazzoni – continua Coldiretti nel suo report sul posto – “la violenza della pioggia ha rovesciato le arnie dell’Apicoltura Gianaroli causando la perdita di gran parte delle api”.
Ma il maltempo sta facendo sentire i suoi effetti anche in pianura: a Campogalliano l’esondazione del Secchia sta allagando i frutteti e i campi di grano proprio nel pieno della mietitura, causando di fatto “la perdita completa della produzione”.
Anche Cna si dice preoccupata, a partire dalle balle di fieno scese a valle: “siamo arrivati a vedere rotoballe ostacolare il passaggio della piena del Secchia a Ponte Alto. Ecco, queste sono le situazioni da evitare con un attento monitoraggio delle condizioni meteorologiche. In qualche caso potrebbe essere possibile salvaguardare le attività produttive e le abitazioni civili con il posizionamento tempestivo di contromisure idriche”. Secondo Cna, “occorre monitorare le zone a maggior rischio idrico (un forno di Pavullo è arrivato al sesto allagamento…) e preparare piani di intervento immediati. Ma anche a livello nazionale molto più può essere fatto: nella legge di bilancio 2024, una norma ha previsto un’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali, ma a distanza di sei mesi mancano ancora le disposizioni – incalza l’associazione artigiana – per consentire la stipula dei relativi contratti”.
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