La forte ondata di maltempo dello scorso weekend ha devastato la regione alpina, provocando gravi alluvioni e frane in zone di Francia, Svizzera e Italia. Il risultato sono state località allagate e isolate, e persino vittime e dispersi. In Francia, una delle località più colpite è la frazione di La Bérarde, nel Dipartimento dell’Isère, quasi cancellata dalle mappe a seguito di violente inondazioni. Le case sono state schiacciate da un torrente di fango e sassi, tagliate in due in alcuni punti e quasi interamente sommerse. Impressionanti le immagini a corredo dell’articolo.
Come ha fatto, in pochi minuti, il Vénéon, il torrente che costeggia il villaggio, a uscire dal suo letto e a riversarsi nelle case? La prima causa è meteorologica. Pierre Huat, meteorologo di Weather Solutions, segnala una “congiunzione di fenomeni”: piogge intense combinate con lo scioglimento della neve, la stessa situazione che ha provocato criticità in Svizzera e al Nord Italia.
A La Bérarde, il torrente ha travolto il villaggio. Il suo straripamento è stato causato in particolare da uno sbarramento di sassi. “L’accumulo di un mucchio di materiali, che si sono bloccati contro un ponte“, descrive Bruno Pellicier, copresidente dell’ufficio delle guide de La Bérarde. Nonostante i grandi danni, non sono state segnalate vittime ma il centinaio circa di residenti che popolano il villaggio è stato urgentemente evacuato con un elicottero venerdì 21 giugno dopo che la strada principale è stata interrotta a causa del maltempo.
Di fronte all’entità della distruzione, sabato 22 giugno, il Ministro della Transizione ecologica Christophe Béchu ha annunciato una “missione di valutazione dei danni” per “liberare molto rapidamente un fondo di emergenza per le autorità locali” e consentire l’inizio dei lavori “nei prossimi giorni”. Il Ministro ha inoltre assicurato che lo stato di calamità naturale sarà riconosciuto entro “circa due settimane”.